Thalictrum aquilegiifolium L. subsp. aquilegiifolium

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Ranunculaceae - Thalictrum aquilegiifolium L. subsp. aquilegiifolium; Pignatti 1982: n. 832; Thalictrum aquilegifolium L.
Plant List: accettato
Thalictrum aquilegifolium L.
(a cura di Giuseppe Laino)

Etimologia: dell’epiteto del genere, con significato alquanto incerto, Alessandro de Théis (1765-1842) nel suo Glossario di botanica (1810), fornisce questa spiegazione: «Thalictrum. Secondo Miller ed altri questo nome deriva da una parola greca che significa (verdeggio), pel bel color verde de’ suoi giovani getti. La descrizione del thalictrum degli antichi conviene al nostro»; secondo un’altra versione proviene dal greco thallo = “prosperare”, e si riferisce probabilmente all’ampia distribuzione della pianta; una ulteriore versione vuole che thalictrum significhi “io germoglio presto”. L’epiteto specifico, aquilegifolium, è composto di due termini latini, il primo, secondo il Thèis, «Aquilegia alterato di aquilina suo nome nell’antica botanica. Esso è derivato d’aquila, e lo si applicò a questo genere, perché i nettarj de’ fiori delle sue specie sono adunchi come l’artiglio di un’aquila» e il secondo è il nome folium, -ii = “foglia” [G. Cesare, Virgilio, Plinio et al.], dunque con significato complessivo di “con foglie somiglianti a quelle dell’Aquilegia”.
Sinonimi:
Thalictrum aquiliegiifolium L.
Nomi volgari:
Pigamo colombino, Talittro aquilegifoglio, Talittro colombino, Talittro a foglie di aquilegia (italiano). Piemonte: Giaccaria (Annone). Lombardia: Fiocchitt. Toscana: Talittro colombino.
Forma biologica e di crescita:
emicriptofita scaposa.
Tipo corologico:
paleotemperato. Diffusa nelle regioni fredde e temperato-fredde dell’Europa e dell’Asia.
Fenologia:
fiore: V-VII, frutto: VI-VIII, diaspora: VII-IX.
Limiti altitudinali: dal piano a 2600 m di altitudine.
Abbondanza relativa e distribuzione geografica in Italia: nel nostro Paese la specie è frequente nelle Alpi e sui rilievi di tutta la penisola; assente nelle isole.
Habitus: erbacea perenne con radici rizomatose e fusti eretti, glabri, striati, alti 40-100(-140) cm, fogliosi per tutta la loro lunghezza.
Foglie:
le foglie basali, alterne, glauche sulla pagina inferiore, sono tripennatosette, divise in segmenti ovati, a loro volta lobati. Le foglie cauline sono simili a quelle basali ma più piccole. All’inserzione del picciolo fogliare sul fusto è presente una guaina a forma di orecchietta.
Fiore:
le infiorescenze sono dei corimbotirsi piuttosto densi, molto ramificati, lunghi 5-8 cm, che portano numerosi fiori larghi 8-12 mm. Ognuno di essi è costituito da un verticillo di sepali (4-5) precocemente caduchi ed è privo di petali, per cui rimangono solo i numerosi stami dai lunghi filamenti lilla chiaro, rosa o purpurei (raramente bianchi) che si dilatano sotto le antere gialle, basifisse, erette.
Frutto:
i frutti sono degli acheni penduli, trigoni, con angoli a coste salienti, alati, su peduncolo gracile, lunghi quasi un centimetro.
Polline:
granuli pollinici monadi, di piccole dimensioni (10-25 mµ), sferoidali; perimetro in vista equatoriale: circolare; porati; esina: microechinata-perforata, eutectata; footlayer: continuo; intina: discontinua; cellule n. 2. L’impollinazione è entomofila (effettuata da api, mosche e coleotteri) e anemofila (ad opera del vento). La pianta non ha né profumo in grado di attrarre gli insetti da una certa distanza né nettare di cui essi possano alimentarsi. Gli insetti pronubi trovano Thalictrum aquilegifolium, a differenza di molte altre piante, anche sprovvisto di una piattaforma di petali su cui posarsi, pur avendo esso stami rigidi ed eretti che aiutano l’insetto a camminare sul fiore. Ciò che invece attrae gli insetti sono i numerosi stami color rosa o porpora di ciascun fiore. Il loro aspetto vivace è accentuato dal modo con cui i fiori sono raggruppati. Di soffice aspetto, i fiori producono in tale abbondanza il polline che, se anche non giunge nessun insetto, un certo quantitativo riesce sempre a essere sospinto dal vento sopra gli stimmi, in modo da assicurare un’adeguata produzione di frutti per l’anno successivo.
Numero cromosomico: 2n = 14.
Sottospecie e/o varietà: pianta utilizzata a scopo ornamentale in giardino nelle sue varietà “Alba” a fiori bianchi e “Bee’s Purple” a fiori rosa porpora.
Habitat ed ecologia: boschi riparii, di latifoglie (soprattutto faggete), paludi, radure e luoghi umidi; di solito in terreni limosi umidi, su substrato calcareo o calcareo siliceo; pianta rara.
Syntaxon (syntaxa) di riferimento: Mulgedio-Aconitetea.
Life-strategy (sensu Grime & Co.): Stress tolleranti (S).
IUCN: N.A..
Farmacopea:
pianta priva di qualsiasi impiego farmacologico.
Curiosità:
le foglie contengono una sostanza colorante gialla, che una volta era usata per colorare la lana.
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Che fiore è questo? Edizione Club degli Editori, Milano.
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L. Miserere, Usseglio, 08-1992

Distribuzione


■ autoctona ■ alloctona ■ incerta ■ scomparsa ■ assente

Caratteristiche

Relazioni con l'uomo
[ C ] C: specie di interesse alimentare e/o aromatico
[ O ] O: specie di interesse farmaceutico-officinale
[ P ] P: specie velenose - tossiche - stupefacenti - psicotrope - irritanti - fotosensibilizzanti
[ A ] A: specie con polline allergenico.
Biologia riproduttiva

ER (ermafrodita): specie con organi maschili e femminili riuniti nel medesimo fiore.

[ AP - BC ] AP (anemofilia): Il polline è disperso dalle correnti aeree e può avere un volo breve (piante erbacee) o lungo (alberi); BC (barocoria): I semi relativamente pesanti, da soli o dentro i frutti, cadono per gravità a maturità o dopo un periodo di postmaturazione.

Indici di Ellenberg

Salinità: 0

L: 5; T: 4; C: 4; U: 8; R: 7; N: 8;

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