Salix daphnoides Vill.

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Salicaceae - Salix daphnoides Vill.; Pignatti 1982: n. 172; Salix daphnoides Vill.
Plant List: accettato
Salix daphnoides Vill.
(a cura di Giuseppe Laino)

Etimologia: l’epiteto del genere è il nome latino salix, -icis, f. = “salice” [Virgilio et al.] con il quale i Romani indicavano le specie di questo genere. Alessandro de Théis (1765-1842) nel suo Glossario di botanica (1810), dà la seguente spiegazione: «Salix formato di due parole celtiche [sal lis - ndA], che significano (vicino, acqua). Quest’albero cresce in vicinanza delle acque». L’epiteto specifico è il nome di altre piante del genere Daphne, della famiglia delle Thylemaeacee, con il suffisso -oides = “che somiglia a, con portamento simile, somigliante a”.
Sinonimi:
nessuno.
Nomi volgari:
Salice azzurro, Salice dafnoide (iItaliano). Toscana: Salcio barbuto.
Forma biologica e di crescita:
fanerofita scaposa.
Tipo corologico:
europea: distribuita dalla Francia orientale fino alla Scandinavia e alla Russia.
Fenologia:
fiore: III-VI, frutto: VII, diaspora: VIII.
Limiti altitudinali: da (100-)1000 a 1800 m di altitudine.
Abbondanza relativa e distribuzione geografica in Italia: nel nostro Paese la specie è diffusa sull’intero arco alpino e sull’Appennino fino ai Monti Sibillini. Presente un po’ in tutte le principali vallate, manca nei territori di Imperia, Savona, in Valtellina, nel Bresciano e nel Veronese; sono da segnalare i popolamenti dell’alta pianura friulana, curioso caso di dealpinizzazione, cioè di discesa a quote abnormemente basse.
Habitus: albero alto fino a 15 m con chioma espansa, un po’ ombrelliforme; tronco sinuoso con scorza inizialmente liscia, grigio chiara, percorsa in seguito da radi solchi longitudinali. I rametti dell’annata si presentano ricoperti all’inizio da uno straterello di cera (pruina) azzurrognola (elemento caratteristico soltanto di questa specie), che poi si perde, sostituita dalla giovane scorza lucida, rosso bruna la quale, asportata, mostra una faccia interna giallo aranciata.
Foglie:
le foglie, decidue, alterne, picciolate, con brevi stipole triangolari, hanno lamina ovato oblunga, lanceolata o ellittico lanceolata, lunga fino a 10 cm (2-4 volte più lunghe che larghe); l’apice è acuto o acuminato, la base cuneata o arrotondata e il margine regolarmente e finemente dentato ghiandoloso su tutta la lunghezza. Glabre, verde scuro e lucide di sopra, inferiormente sono glauche, con nervo mediano prominente.
Fiore:
unisessuali, appaiono prima delle foglie, sono raccolti in spighe cilindriche allungate, lunghe 3-10 cm, del diametro di 0,8-1,8 cm, le femminili più corte e meno decorative delle maschili, peloso lanose in boccio, con bratteola bicolore (all’apice bruno nerastre), quelli maschili a due stami lunghi con filamento glabro.
Frutto:
il frutto è una piccola capsula piriforme allungata (3-5 mm), glabra, che si apre in due valve per liberare i semi.
Semi:
semi minuti, lineari, recanti un ciuffo di peli cotonosi di origine arillare, mescolati a peli di origine mesocarpica.
Polline: granuli pollinici monadi, di piccole dimensioni (10-25 mµ), sferoidali; perimetro in vista equatoriale: circolare; tricolpati; esina: reticolata-granulata, semitectata. Nonostante la struttura dell'infiorescenza, l'impollinazione non avviene per mezzo del vento come si verifica in altre specie con amenti, ma è affidata agli insetti. Questa situazione costituisce un ritorno all'entomogamia da una fase originaria anemogama, testimoniata dalla riduzione degli elementi della corolla e del calice che ostacolerebbero la dispersione del polline ad opera del vento. Nei Salici la funzione vessillare nei confronti degli insetti viene svolta dagli stami che hanno subito delle modificazioni divenendo lunghi e vivacemente colorati.
Numero cromosomico: 2n = 38, 57.
Sottospecie e/o varietà: nessuna.
Habitat ed ecologia: specie montano subalpina che vegeta tra 1000-1800 m di quota, lungo fiumi e torrenti, sui suoli alluvionali umidi di fondovalle a base ghiaiosa, sabbiosa o limosa, con falda molto superficiale, facilmente sommersi dalle piene; il substrato è preferibilmente calcareo o calcareo siliceo.
Syntaxon (syntaxa) di riferimento: Salicion incanae.
Life-strategy (sensu Grime & Co.): Stress tollerante(S).
IUCN: N.A..
Farmacopea:
come per le altre specie del genere Salix, la corteccia del Salicone fornisce, oltre a tannino, anche la salicina, da cui si ricava acido salicilico, ad azione tonica, antireumatica, febbrifuga, antifermentativa ed astringente.
Avversità:
le avversità cui è soggetto il Salice sono provocate da parassiti animali: vistose galle pendule provocate dall’acaro eriofide Eriophyes triradiatus; galle apicali a rosetta provocate dal dittero cecidomie Rhabdophaga rosaria; larve di rodilegno rosso e giallo che scavano gallerie negli organi legnosi; danni al legno da parte di alcuni coleotteri cerambicidi; punteruolo del Pioppo (Cryptorrhynchus lapathi) che danneggia rametti e piccole branche; galle fogliari dovute all’acaro eriofide Aculops tetanothrix; il bombice del Salice (Leucoma salicis) che provoca erosioni fogliari allo stadio larvale; vari coleotteri crisomelidi (Plagiodera versicolor, Phyllodecta sp, Melasoma salicis e populi, ecc.) che provocano varie erosioni fogliari; vistose galle fogliari dovute all’imenottero tentredine Pontania viminalis; larve di vari lepidotteri defogliatori (arctidi, limantridi, ecc.); Pristiphora coniugata, imenottero tentredine defogliatore allo stadio larvale; afidi infestanti la vegetazione (Tuberolachnus salignus).
Agenti di malattia (funghi, batteri ed entità infettive) responsabili di: carie del legno provocata da vari agenti fungini xilovori (
Fomes sp, Polyporus sp, Coriolus sp, Ganoderma sp, Leptoporus adustus, ecc.); cancri fungini rameali da Botryosphaeria ribis, Phomopsis sp, Cytospora sp, Nectria galligena ecc.; mal bianco da Uncinula salicis; marciumi fungini radicali da Armillaria mellea e Rosellinia necatrix; ruggine fungina fogliare da Melampsora sp; maculature clorotiche e necrotiche fogliari dovute a vari agenti fungini; tracheomicosi dovute ai funghi Verticillium sp e Stereum purpureum che provocano avvizzimenti e disseccamenti di buona parte della vegetazione.
Usi:
il Salice azzurro, di rado coltivato, fornisce vimini da intreccio di mediocre qualità.
Bibliografia:

AESCHIMAN D., LAUBER K., MOSER D.M., THEURILLAT J.-P.,
Flora alpina, atlante delle 4500 piante vascolari delle Alpi, I vol., p. 476, Zanichelli, Bologna.
DIETMAR e RENATE AICHELE, HEINZ-WERNER e ANNELISE SCHWEGLER,
Che albero è questo?, Edizione Club degli Editori spa, Milano, 1999.
BANFI E., CONSOLINO F.,
Alberi (Conosceree risconoscere tutte le specie più diffuse di alberi spontanei e ornamentali), Istituto Geografico De Agostini SpA, Novara, 2001.
HALBRITTER H., Salix daphnoides. In: BUCHNER R. & WEBER M. (2000 onwards). PalDat - a palynological database: Descriptions, illustrations, identification, and information retrieval.
LAUBER K., WAGNER G.,
Flora Helvetica (Flore illustrée de Suisse), 2ème édition, Editions Paul Haupt, 2001.
www.dryades.eu
http://en.wikipedia.org/wiki/Salix_caprea
www.paldat.org
G. Pallavicini, Giardino Botanico Lautaret, Briançon, 07-1997
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G. Pallavicini, Valle Stura, Demonte, 05-1998
R. Guarino, Frana Val Pola, Valdisotto, 29-05-2007
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P. Paiero, Agripolis, Padova, 02-1985
D. Bouvet, Val Thuras, Torino, 12-08-2010
D. Bouvet, Val Thuras, Torino, 12-08-2010
D. Bouvet, Val Thuras, Torino, 12-08-2010

Distribuzione


■ autoctona ■ alloctona ■ incerta ■ scomparsa ■ assente

Caratteristiche

Relazioni con l'uomo
[ C ] C: specie di interesse alimentare e/o aromatico
[ O ] O: specie di interesse farmaceutico-officinale
[ P ] P: specie velenose - tossiche - stupefacenti - psicotrope - irritanti - fotosensibilizzanti
[ A ] A: specie con polline allergenico.
Biologia riproduttiva

DI (dioica): specie con individui maschili ed individui femminili.

[ AP+EP - AC ] AP (anemofilia): Il polline è disperso dalle correnti aeree e può avere un volo breve (piante erbacee) o lungo (alberi); EP (entomofilia): Il polline è trasportato da insetti, che vengono indotti a visitare il fiore con svariate strategie di richiamo, con o senza ricompensa; AC (anemocoria): Semi dispersi dalle correnti aeree, sia perché incospicui, sia perché presentano peli, setole, pappi ecc.

Indici di Ellenberg

Salinità: 0

L: 6; T: 4; C: 5; U: 4; R: 8; N: 4;

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