Tulipa sylvestris L.

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Liliaceae - Tulipa sylvestris L.; Pignatti 1982: n. 4589; Tulipa sylvestris L.
Plant List: accettato
Tulipa sylvestris L.
(a cura di Giuseppe Laino)

Etimologia: secondo alcuni autori l’epiteto del genere deriva dalla latinizzazione del persiano tholypen o del turco tul-ban ovvero turbante in riferimento alla tipica forma dei fiori a calice; Alessandro de Théis (1765-1842) nel suo Glossario di botanica (1810) in parte conferma questa versione: «Tulipa nome che Linneo mette nella serie de’ barbari. Secondo Dodoneo viene da una parola persiana che significa (un turbante). Paragonossi la forma del suo fiore a quella d’un turbante. La passione che hanno gli Orientali per questo fiore, avrà forse dato luogo a questa etimologia; ma siccome esso chiamasi in persiano toliban, è in quella lingua che fa d’uopo ricercare l’origine del vocabolo tulipa». L’epiteto specifico, sylvestris, deriva dagli aggettivi latini silvester, -tris, -tre, e silvestris, -e = tra i tanti significati dei termini “rustico, campagnolo, pastorale” [Virgilio, Plinio], con allusione all’ambiente di crescita.
Sinonimi:
Tulipa quercetorum Klokov & Zoz, Tulipa transtagana Brot., Tulipa hypanica Klokov & Zoz, Tulipa ophiophylla Klokov & Zoz, Tulipa sylvestris L. subsp. grandiflora (Hy) Hayek (Prodr. Fl. Penins. Balcan., 1932), Tulipa sylvestris L. subsp. balcanica (Velen.) Hayek (Prodr. Fl. Penins. Balcan., 1932), Tulipa tikeana C. Koch (in Linnaea, 1849), Tulipa tchitounyi Asnav. (Magy. Bot. Lap., 1917).
Nomi volgari:
Tulipano dei campi, Tulipano selvatico, Tulipano silvestre (italiano). Liguria: Barche (Monte Gazzo). Piemonte: Tulipan giaun. Lombardia: Tulipan salvadegh (Como); Tulipanì (Brescia). Veneto: Persianino, Tulipan de Persia (Verona). Emilia-Romagna: Lanzetta (Romagna); Tulipan salvadegh (Reggio). Toscana: Lancette, Tulipano bolognino, Tulipano salvatico; Bolognino (Scandicci). Abruzzi: Sfrattagratale (Larino). Puglia: Fiore di lambascione (Barletta). Sicilia: Tulipaneddu di Busambara, Tulipaneddu di Madunia. Sardegna: Tulipanu grogu.
Forma biologica e di crescita:
geofita bulbosa.
Tipo corologico:
euri-mediterraneo. Distribuita nella porzione sudoccidentale e centrale del continente europeo: Francia, Italia, Svizzera, Austria, Germania e Croazia. È inoltre naturalizzata in molte nazioni del Centro e del Nord Europa.
Fenologia:
fiore: IV-V, frutto: V-VI, diaspora: VII-VIII.
Limiti altitudinali: dal piano a 800 m di altitudine.
Abbondanza relativa e distribuzione geografica in Italia: nel nostro Paese la specie è presente, piuttosto rara, in gran parte del territorio tranne la Liguria, la Valle d’Aosta, il Trentino-Alto Adige ed il Friuli-Venezia Giulia.
Habitus: erbacea perenne, alta 20-30(-50) cm, con bulbo ovoide (lungo 2-4 cm, largo 1-2 cm), sovente stolonifero, circondato da tuniche membranose spesse, giallastre, più o meno pelose alla base ed alla sommità.
Foglie:
le foglie basali in numero di 2-4 sono glauche, lineari lanceolate, acute, leggermente canalicolate, lunghe 15-20(-25) cm e larghe 1-2 cm, hanno margine cartilagineo, talora brevemente cigliato; le foglie cauline sono generalmente in numero di tre, più brevi.
Fiore:
lo scapo fiorale, flessuoso, porta un unico fiore apicale, leggermente profumato, pendulo e verde in boccio ed eretto all’antesi. Il perigonio è formato da 6 tepali di colore giallo intenso (i tre esterni soffusi di verdognolo all’esterno, i tre interni cigliati alla base, presentano esternamente tre nervature mediane verdi), lunghi 2-7 cm e larghi 1,3-2,6 cm, ellittico acuminati e ineguali tra loro, con punta barbata. Androceo di 6 stami con filamento vellutato alla base; gineceo con stimma sessile, più stretto dell’ovario.
Frutto:
il frutto è una capsula lunga circa il doppio della larghezza, a tre logge.
Semi:
numerosi.
Polline:
granuli pollinici monadi, di grandi dimensioni (51-100 mµ), oblati; perimetro in vista equatoriale: ellittico, solcati; esina: rugulata-perforata, eutectata. L’impollinazione è entomofila.
Numero cromosomico: 2n = 24, 48.
Sottospecie e/o varietà: Flora Europaea (1980) ed alcune Flore nazionali, tra cui Flora d’Italia (1982) e Flora Helvetica (1998), considerano due sottospecie: quella qui descritta e Tulipa sylvestris L. ssp australis (Link) Pamp (sinonimi Tulipa australis Link, Tulipa celsiana DC.), Tulipano montano o Tulipano meridionale.
L’esame genetico ha rivelato, come illustra K. H. Meyer nel suo
Gefährten des Gartenjahres (Parey, Hamburg, Berlin 1960), che la specie sylvestris è una forma tetraploide (cioè con 4 serie di cromosomi in ciascuna cellula) del diploide australis.
L’epiteto
australis fu introdotto da Link nel 1799 esaminando esemplari rinvenuti in Portogallo. Numero cromosomico 2n = 24. Si differenzia dalla ssp sylvestris per avere due foglie basali, per i fiori eretti prima dell’antesi, per i tepali esterni più stretti degli interni e tinti di rosso all’esterno e che si aprono a stella agli intensi raggi del sole, per la capsula lunga circa quanto la sua larghezza.
Habitat ed ecologia: prati, radure boschive, coltivi, vigne.
Syntaxon (syntaxa) di riferimento: Papaveretalia rhoeadis.
Life-strategy (sensu Grime & Co.): Stress tolleranti (S).
IUCN: N.A. Le popolazioni di questa specie sono in regresso sia per la raccolta indiscriminata, sia per la moderna lavorazione dei terreni che prevede l’uso di attrezzature che scavano sempre più in profondità, inoltre a causa dell’uso di erbicidi.
Farmacopea:
pianta priva di qualsiasi utilità farmacologica.
Curiosità:
Tulipa sylvestris L. fu tra i primi tulipani descritti in Europa, citata da diversi botanici già nel corso del XVI secolo: Mathias de l’Obel (1538-1616), fiammingo il cui nome fu latinizzato in Lobelius, esaminando esemplari provenienti dall’Appennino tosco-emiliano e da Bologna, la menziona nel 1576 in Plantarum seu Stirpium Historia come Bononiensis Lilionarcissus luteus sive Tulipa distinguendola dalla forma di dimensioni minori Narbonensis Lilionarcissus montanus (ossia Tulipa australis Link). Ne parla anche Andrea Cisalpino (1525-1603), che fu professore a Pisa, nel 1583. Charles de l’Ecluse (Clusius), botanico olandese, la segnala nel 1601 con il binomio Tulipa Apenninea dopo aver osservato alcuni esemplari provenienti dall’Emilia.
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www.dryades.eu
www.paldat.org
G. Cesca, Calabria
R. Guarino, Masseria Paolino, Monte Sant'Angelo, 19-04-2006
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G. Trombetti, Alpi Apuane, 18-05-2007
G. Trombetti, Alpi Apuane, 18-05-2007 (con Orthoptera, Tettigoniidae)
P. Ferrari, Cognento, Modena, 18-03-2007
P. Ferrari, Cognento, Modena, 18-03-2007
P. Ferrari, Cognento, Modena, 22-03-2008
P. Ferrari, Cognento, Modena, 05-04-2008
P. Ferrari, Cognento, Modena, 05-04-2008
P. Ferrari, Cognento, Modena, 05-04-2008
P. Ferrari, Cognento, Modena, 05-04-2008
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G. Laino, Orto Botanico Rota, Bergamo, 30-03-2008
G. Laino, Orto Botanico Rota, Bergamo, 30-03-2008
G. Laino, Orto Botanico Rota, Bergamo, 30-03-2008
L. Scuderi, Azienda Pietranera, Agrigento, 28-04-2009
S. Picollo, Segalara, Parma, 17-03-2007
S. Picollo, Segalara, Parma, 17-03-2007

Distribuzione


■ autoctona ■ alloctona ■ incerta ■ scomparsa ■ assente

Caratteristiche

Relazioni con l'uomo
[ C ] C: specie di interesse alimentare e/o aromatico
[ P ] P: specie velenose - tossiche - stupefacenti - psicotrope - irritanti - fotosensibilizzanti
[ A ] A: specie con polline allergenico.
Biologia riproduttiva

ER (ermafrodita): specie con organi maschili e femminili riuniti nel medesimo fiore.

[ EP - AUC1 ] EP (entomofilia): Il polline è trasportato da insetti, che vengono indotti a visitare il fiore con svariate strategie di richiamo, con o senza ricompensa; AUC1 (autocoria balistica): I semi vengono lanciati dalla pianta stessa.

Indici di Ellenberg

Salinità: 0

L: 7; T: 7; C: 5; U: n.d.; R: 7; N: 5;

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