Muscari comosum (L.) Mill.

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Asparagaceae - Muscari comosum (L.) Mill.; Pignatti 1982: n. 4647; Leopoldia comosa (L.) Parl.
Plant List: Leopoldia comosa (L.) Parl.
Famiglia, nome latino per esteso Muscari comosum (L.) Mill.
(a cura di Giuseppe Laino)

Etimologia: l’epiteto del genere deriva dal greco moderno moschári = “giacinto a grappolo” o dal greco classico móschos = “muschio”. L’epiteto specifico deriva dall’aggettivo latino comosus = “chiomato” [Phaedr., Aus., Plin.] (con allusione all’aspetto della parte apicale del racemo fiorale).
Sinonimi: Hyacinthus comosus L., Leopoldia comosa (L.) Parl.Muscari cousturieri Gand., Muscari giennense Pau & Cuatrec.
Nomi volgari: Cipollaccio, Cipollaccio col fiocco, Lampascione (italiano). Liguria: Seulla canina, Beciciura. Piemonte: Purassa, Ai servaj. Lombardia: Scigolla matta, Ai de luv. Veneto: Ajo de bissi. Emilia-Romagna: Purratt, Pan del cocch. Toscana: Cipollaccia, Lambagione. Umbria: Cipollaccia turchina. Campania: Vampasciulo. Basilicata: Cevoddine. Puglia: Lambascione, Vampagiolo. Sicilia: Jacintu campagnolu, Cipuddazza. Sardegna: Arideddu, Cibudda de colorus.
Forma biologica e di crescita: geofita bulbosa.
Tipo corologico: euromediterraneo.
Fenologia: fiore: IV-V, frutto: VI-VII.
Limiti altitudinali: dal piano a 1500 m di altitudine.
Abbondanza relativa e distribuzione geografica in Italia: nel nostro Paese è presente su tutto il territorio, più frequente nelle regioni meridionali.
Habitus: erbacea bulbosa perenne, con scapo eretto, glabro, cilindrico, privo di foglie, alto 20-80 cm, che si sviluppa da un bulbo profondamente interrato, largo 3-4 cm, globoso piriforme, somigliante a una piccola cipolla, avvolto da tuniche di colore rosso violaceo.
Foglie: in numero da due a quattro, raramente di più, nascono tutte dal bulbo, oblungo lanceolate, sono carnose, canalicolate, lunghe 15-40 cm, a volte lunghe quanto il fusto, larghe 3-8 mm, striate da nervature evidenti e contratte bruscamente all’apice, erette ma più frequentemente arcuate.
Fiore:
l’infiorescenza è un racemo terminale formato inferiormente da fiori fertili e terminato all’apice da un ciuffo di fiori sterili (è questo il fiocco a cui si riferisce il nome specifico). I fiori fertili sono inseriti con dei peduncoli lunghi 2 cm all’ascella di piccole brattee biancastre di forma lanceolata, la corolla è di forma urceolata, lunga 3-5 mm, con fauce quasi bianca divisa in sei piccoli denti triangolari, il colore è violaceo olivastro; i fiori sterili sono molto piccoli e di un bel colore azzurro violaceo.
Frutto:
capsula subtriangolare lunga 10-15 mm, triloculare, che si apre a maturità in tre valve.
Semi:
due semi per ciascuna loggia più o meno sferici.
Polline: granuli pollinici monadi, bilaterali, eteropolari; perimetro in visione polare subovali, in visione equatoriale ellittici, piano-convessi; forma etero-E 47%, pretero-E 53%, pseudo-oblatici 13%, pseudo-peroblatici 87%; anacolpati; aperture: colpi a margini irregolari; esina: subtectata, medio reticolata, psilata; dimensioni: asse polare 30 (23) 20 mµ, asse equatoriale maggiore 56 (51) 46 mµ, asse equatoriale minore 30 (24) 20 mµ. L’impollinazione è entomofila.
Numero cromosomico: 2n = 18.
Sottospecie e/o varietà: nessuna.
Habitat ed ecologia: luoghi erbosi; preferisce gli incolti, i luoghi aridi, i coltivi, gli argini e i cigli stradali.
Syntaxon (syntaxa) di riferimento: Brachypodietalia phoenicoidis.
Life-strategy (sensu Grime & Co.): Stress tolleranti (S).
IUCN: N.A.
Farmacopea:
contiene mucillagini e zuccheri. Il Cipollaccio col fiocco è una pianta modesta che per molte caratteristiche, e in particolare per l’attività diuretica, è molto vicina alla Cipolla ma, a differenza di questa, i suoi bulbi hanno bisogno di 4 o 5 anni di crescita per poter essere raccolti. La tradizione popolare attribuisce al Cipollaccio col fiocco non solo la proprietà di stimolare l’escrezione urinaria ma anche quelle, per uso esterno, emollienti e rinfrescanti. I principi attivi di questa pianta non sono ancora ben noti, pertanto ne viene consigliato l’uso a quello esterno su pelli irritate, secche, affette da foruncoli.
Curiosità: Dioscoride attribuiva ai suoi bulbi proprietà calorifiche e stimolanti il coito.
Usi: in cucina il bulbo sotterraneo di questa pianta trova gli stessi impieghi delle cipolle: crudo nelle insalate o cotto come componente dei sughi o lessato o in agrodolce. Viene anche conservato sottaceto per antipasti o contorni. Si consumano previa bollitura in abbondante acqua acidulata per mitigare il forte sapore amarognolo di base. Anche le foglie, che hanno un gradevole sapore amarognolo, possono essere consumate quale alimento.
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V. Fornara, Bosco, Montegrino Valtravaglia, Varese, 21-04-2007
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Distribuzione


■ autoctona ■ alloctona ■ incerta ■ scomparsa ■ assente

Caratteristiche

Relazioni con l'uomo
[ C ] C: specie di interesse alimentare e/o aromatico
[ O ] O: specie di interesse farmaceutico-officinale
[ P ] P: specie velenose - tossiche - stupefacenti - psicotrope - irritanti - fotosensibilizzanti
Biologia riproduttiva

ER (ermafrodita): specie con organi maschili e femminili riuniti nel medesimo fiore.

[ EP - AUC1 ] EP (entomofilia): Il polline è trasportato da insetti, che vengono indotti a visitare il fiore con svariate strategie di richiamo, con o senza ricompensa; AUC1 (autocoria balistica): I semi vengono lanciati dalla pianta stessa.

Indici di Ellenberg

Salinità: 0

L: 7; T: 8; C: 5; U: 3; R: 7; N: n.d.;

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