Alliaria petiolata (M. Bieb.) Cavara et Grande

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Brassicaceae - Alliaria petiolata (M. Bieb.) Cavara et Grande; Pignatti 1982: n. 933; Alliaria petiolata (Bieb.) Cavara et Grande
Plant List: accettato
Alliaria petiolata (Bieb.) Cavara et Grande
(a cura di Giuseppe Laino)

Etimologia: l’epiteto del genere deriva dal latino alium (allium), -ii, n., = “aglio” [Plinio, Orazio et al.] con riferimento all’acuto odore di aglio che la pianta emana quando viene sminuzzata. L’epiteto specifico deriva dal latino petiolus, -i, m. = “piedino, picciolo, peduncolo” [Columella et al.] con allusione al lungo picciolo delle foglie.
Sinonimi: Alliaria alliaria (L.) Britton, Alliaria officinalis Andrz. ex M. Bieb., Arabis alliaria (L) Bernh., Erysimum alliaria L., Sisymbrium alliaria (L.) Scop..
Nomi volgari: Alliaria, Erba alliaria, Lunaria selvatica (italiano). Piemonte: Alliare. Veneto: Erba ai (Belluno). Emilia-Romagna: Erbajoela (Parma). Toscana: Alliaria, Erba alliaria, Lunaria selvatica, Piè d'asino. Sicilia: Agghialora, Aghialors.
Forma biologica e di crescita: terofita/emicriptofita scaposa.
Tipo corologico: paleotemperata, diffusa in Europa, Asia (in Cina e India settentrionale fino all’Himalaya), ma anche nell'Africa del nord.
Fenologia: fiore: V-VII, frutto: VI-VIII, diaspora: VII-VIII
Limiti altitudinali: dal piano a 1700 m di altitudine.
Abbondanza relativa e distribuzione geografica in Italia: nel nostro Paese è diffusa in tutto il territorio sia nella zona marina (piuttosto rara) che montana (comune). Manca in Sardegna.
Habitus: erbacea annuale o biennale, alta 30-120 cm, con un caratteristico odore di aglio. L’apparato radicale è tipicamente a fittone, con ramificazioni plurime. I fusti, eretti e leggermente pelosi alla base, sono semplici o poco ramificati in alto.
Foglie: le foglie inferiori, lungamente picciolate (picciolo lungo 1-3 cm), hanno la lamina rugosa, ovato triangolare, lunga 10(-15) cm e larga 7-8 cm, cordata o reniforme e crenato dentata ai margini con denti ottusi. Le superiori, inserite in modo alterno sul fusto, hanno piccioli via via più brevi fino alle più alte che sono quasi sessili e di forma subtriangolare o romboidali. Sono di colore grigio verde, leggermente lucide.
Fiore: le infiorescenze sono dei racemi corimbosi (con al massimo una decina di fiori) terminali semplici o poco ramificati che, all’epoca della fruttificazione, raggiungono anche 30 cm di lunghezza. Il fiore, profumato, è tetramero, dialipetalo, attinomorfo. Il calice è composto da 4 sepali lunghi circa 2,5 mm (più corti dei petali). La corolla è formata da 4 petali lunghi fino a 6 mm, di colore bianco; contengono molto nettare. Androceo di 6 stami con antere gialle. Gineceo con ovario supero bicarpellare, stimma lievemente bilobo. La fioritura avviene normalmente tra maggio e luglio, spesso con periodicità biennale.
Frutto: il frutto è una capsula stretta, slanciata e patente (siliqua eretta, tetragonale), bivalve, lunga 4-6 cm circa e spessa 2 mm, portata da un peduncolo molto corto e ingrossato.
Semi: piccoli, a forma di corno, neri, striati per il lungo.
Polline: granuli pollinici di medie dimensioni (26-50 mµ), prolati; vista equatoriale: circolari; tricolporati; esina: reticolata, semitectata; footlayer: discontinuo; intina: compatta; cellule: n.3. L’impollinazione avviene per mezzo di farfalle (anche notturne), insetti, mosche e api. Pianta mellifera.
Numero cromosomico: 2n = 36, 42.
Sottospecie e/o varietà: nessuna.
Habitat ed ecologia: boscaglie, margine dei boschi, boschi radi e umidi, macerie, qualche volta anche ai margini delle strade, nelle discariche, vicino alle case; specie sinantropa, vive di solito in terreni sciolti, in suoli concimati ricchi di elementi nutritivi e di azoto; pianta frequente.
Syntaxon (syntaxa) di riferimento: Galio-Alliarion petiolatae
Life-strategy (sensu Grime & Co.): Ruderali (R) + Stress tolleranti (S).
IUCN: N.A.
Farmacopea: l’Alliaria contiene un glucoside solforato associato ad essenza d’Aglio, carotenoidi, saponine, mirosina, sinigrina; le sue sommità fiorite possiedono anzitutto un’azione stimolante che può andare fino alla rivulsione; le ulcerazioni torpide, medicate con compresse imbibite di acqua bollita addizionata di alcolaturo di Alliaria al 20%, cessano di suppurare e granuleggiano rapidamente. Le proprietà topiche vanno sfruttate su pelle integra: giova, per esempio, applicarla sui geloni allo scopo di attivare la circolazione locale. Dato poi che la quantità di essenza di Senape ed Aglio contenuta nella pianta non è molto forte, l’infuso e l’alcolaturo di tutte le sue parti possono venire impiegati anche internamente come stimolanti della secrezione gastroenterica, rallentanti delle fermentazioni putride e spasmolitici.
Una sua utilizzazione erboristica non trascurabile è nelle affezioni dell’apparato respiratorio. È utile quale espettorante specialmente nelle tossi catarrali; giova agli asmatici. L’olio essenziale, che si ricava dalle radici, e che gli conferisce principalmente l’attività, ricorda, nella composizione e nell’odore, quello dell’Aglio comune e quindi ne limita l’impiego.

Curiosità: il caratteristico odore di Aglio della pianta viene emanato da tutte le sue parti, radici comprese, ed è così persistente da conservarsi anche nel latte delle mucche che se ne cibano. In Europa più di 60 specie di insetti e funghi la utilizzano come fonte di sostentamento, incluse le larve di alcuni lepidotteri : in giugno, per esempio, la larva verde chiaro della farfalla Anthocaris cardamines inizia a cibarsi delle lunghe silique verdi, dalle quali è assai difficile distinguerla.
Nel Medioevo si usava nella carne salmistrata per coprire l’odore sgradevole dato dalla cattiva conservazione.

Usi: come molte altre Crucifere spontanee, l’Alliaria può costituire un saporitissimo contorno. Nel secolo XVII era consigliata per accompagnare il pesce di mare. Le foglie ed i fiori, di sapore molto simile all'Aglio, ma pare più digeribili di questo, vengono utilizzati nei misti di insalate e cicorie, e con varie carni, ottimi anche in padella e nelle farciture di arrosti. Se ne ottiene anche una salsa adatta a essere servita con carni arrosto.
Coltivata per usi medicinali, come surrogato dell'Aglio, e pianta mellifera. Viene utilizzata anche per produrre coloranti.

Bibliografia:
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G. Laino, Casalzuigno, Varese, 19-03-2007
G. Laino, Casalzuigno, Varese, 26-03-2008
G. Laino, Casalzuigno, Varese, 26-03-2008

Distribuzione


■ autoctona ■ alloctona ■ incerta ■ scomparsa ■ assente

Caratteristiche

Relazioni con l'uomo
[ C ] C: specie di interesse alimentare e/o aromatico
[ O ] O: specie di interesse farmaceutico-officinale
[ P ] P: specie velenose - tossiche - stupefacenti - psicotrope - irritanti - fotosensibilizzanti
Biologia riproduttiva

ER (ermafrodita): specie con organi maschili e femminili riuniti nel medesimo fiore.

[ EP - AC ] EP (entomofilia): Il polline è trasportato da insetti, che vengono indotti a visitare il fiore con svariate strategie di richiamo, con o senza ricompensa; AC (anemocoria): Semi dispersi dalle correnti aeree, sia perché incospicui, sia perché presentano peli, setole, pappi ecc.

Indici di Ellenberg

Salinità: 0

L: 5; T: 6; C: 5; U: 5; R: 7; N: 9;

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