Ruscus aculeatus L.

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Asparagaceae - Ruscus aculeatus L.; Pignatti 1982: n. 4716; Ruscus aculeatus L.
Plant List: accettato
Famiglia, nome latino per esteso Ruscus aculeatus L.
(a cura di Giuseppe Laino)

Etimologia: dal latino ruscus = rovo, pungitopo; aculeatus = fornito di pungiglione, di punte (allusione ai mucroni pungenti di cui sono dotati i cladodi).
Sinonimi:
nessuno.
Nomi volgari: Pungitopo (italiano: dall'usanza contadina di proteggere dai topi, con mazzetti di questa pianta, i generi alimentari conservati in cantina). Punziratti, Erba cocca, Brusco (Liguria), Agrovert, Spongiarat, Spars bastard (Piemonte), Bruscu, Spinasorech (Lombardia), Brusasorzi, Rust (Veneto), Zigasorgh, Punz-pondga (Emilia-Romagna), Pugnitopo, Piccasorci (Toscana), Bruscolo, Scope bruschie (Marche), Scacciaragni (Lazio), Vischiarna, Asparago pazzo (Abruzzi), Frascina, Rascagatte (Campania), Scopa, Geroselle (Puglia), Bruscio (Basilicata), Sparacin sarvaggiu, Granara (Calabria), Spinedda, Spinapulici, Runzu (Sicilia), Piscilettu, Fruscu, Spinatopis (Sardegna):
Forma biologica e di crescita: nanofanerofita rizomatosa sempreverde / camefita fruticosa.
Tipo corologico: euromediterraneo (con areale avente per centro le coste mediterranee, ma con prolungamenti verso nord e verso est (area della Vite).
Fenologia: fiore: XI-IV, frutto: VIII-IX, diaspora: IX-X.
Limiti altitudinali: dal piano costiero fino a 600 m di altitudine al nord della penisola; 1000 m nel territorio meridionale.
Abbondanza relativa e distribuzione geografica in Italia: nel nostro Paese è presente in tutto il territorio.
Habitus: suffrutice alto 30-80 cm, con parecchi scapi verdi, striati longitudinalmente, semplici alla base e molto ramificati in alto, sorgenti da un rizoma obliquo e strisciante. I turioni emergono dal rizoma da fine marzo ad aprile, con rapido accrescimento in primavera, la consistenza definitiva del fogliame (cladodi) si ha ad inizio estate.
Cladodi: numerosi, sessili, appiattiti, coriacei, alterni, ovato lanceolati, terminati da un mucrone pungente, contorti alla base, assai ravvicinati e di dimensioni molto varie (2-4 cm per 8-15 mm).
Fiore
: i fiori sono dioici, portati dai cladodi poco al di sotto della metà della pagina superiore, all’ascella di una piccola brattea lanceolata, acuminata e scariosa, brevemente pedicellata, verdastri e violacei, con perigonio marcescente di 6 tepali lineari patenti disposti in due verticilli, i tre interni più piccoli.
Frutto:
a bacca, globoso, rosso a maturità, della grossezza di una piccola ciliegia, uniloculare contenente uno o, raramente, due semi. La maturazione delle bacche avviene nell'inverno successivo alla fioritura con permanenza sulla pianta per 2-3 mesi dopo la maturazione.
Semi:
subrotondo, bianco gialliccio, occupa i 2/3 del volume del frutto.
Polline: l’impollinazione è autogama. Androceo di 3 stami, con filamenti saldati in tubo carnoso, inseriti alla base del perigonio e portanti all’apice antere a logge divergenti; gineceo accompagnato da un tubo staminale sterile che riveste l’ovario subgloboso, triloculare, con due ovuli per loggia e stimma quasi sessile, depresso al centro e sporgente dal tubo staminale.
Numero cromosomico: 2n = 36.
Sottospecie e/o varietà: nessuna.
Habitat ed ecologia: comune nei boschi asciutti, ove forma a volte un sottobosco assai denso. Predilige le zone calde e soleggiate e i terreni calcarei, lo si trova facilmente su suoli sassosi, nei boschi, soprattutto nelle leccete e nei querceti.
Syntaxon (syntaxa) di riferimento: Quercetea ilicis.
Life-strategy (sensu Grime & Co.): Stress tolleranti (S).
IUCN: N.A,.
Farmacopea:
il rizoma del pungitopo si trova in commercio erboristico in frammenti di 6-10 cm di lunghezza per 6-8 mm, di colore grigio giallastro, segnati da un numero considerevole di anelli ravvicinati, strettamente frangiati e portanti nella parte superiore le cicatrici circolari dei fusti, e nella parte inferiore quelle delle radici, lateralmente radici avventizie legnose e ramificate. Contiene una resina, un olio essenziale, sali di potassio e di calcio, ed è materia da dirimere se le proprietà diuretiche che le si riconoscono debbano attribuirsi all’olio essenziale o ai sali potassici. Alla resina, amara, sono dovute probabilmente le qualità aperitive riconosciute alla pianta dalla medicina popolare. Il decotto e l’estratto di pungitopo sono usati come quelli dell’asparago. Del resto il pungitopo è associato all’asparago nella composizione dello “sciroppo delle cinque radici”.
Curiosità: i giovani germogli (turioni) vengono da alcuni utilizzati cotti, come gli asparagi. Il sapore è però lievemente più amaro. Attenzione però: oltre al fatto che tale pratica non è del tutto innocua per l’organismo, la raccolta in alcune zone è proibita dato che la pianta è protetta. In passato i semi del pungitopo, tostati, erano utilizzati come succedaneo del caffè. In Gran Bretagna la pianta è chiamata "butcher's broom" = "scopa del macellaio", perché un tempo i rami riuniti in fasci venivano impiegati per pulire il pavimento delle macellerie. E, nelle nostre campagne, ancora oggi è utilizzata per farne scope grossolane.
Bibliografia:
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P. Ferrari, San Michele, Modena, 10-02-2008, femmina
P. Ferrari, San Michele, Modena, 23-03-2008, maschio
P. Ferrari, San Michele, Modena, 23-03-2008, maschio
P. Ferrari, San Michele, Modena, 23-03-2008, maschio
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M. La Rosa, Paesante, San Miniato, 10-03-1980, femmina
M. La Rosa, Paesante, San Miniato, 15-01-1993, maschio
M. La Rosa, Paesante, San Miniato, 13-01-1994, maschio
M. La Rosa, Paesante, San Miniato, 13-01-1994, femmina
M. La Rosa, Paesante, San Miniato, 28-03-2002, maschio e femmina
R. Guarino, Poggio Nibbio, San Martino al Cimino, 21-02-2000, femmina
M. La Rosa, Bosco di Chiusi, Larciano, 23-01-2002, femmina
M. La Rosa, Paesante, San Miniato, 02-01-2005, femmina
M. La Rosa, Paesante, San Miniato, 10-03-2005, femmina
M. La Rosa, Paesante, San Miniato, 10-03-2005, maschio
G. Incardona, Riserva Naturale Monte Genuardo e Santa Maria del Bosco, 04-10-2003
G. Pallavicini, Le Manie, Finale Ligure, 10-1997
M. Broglio, - http:\\floravda.it - Biò, Borgofranco d’Ivrea, Piemonte, 11-2006
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C. Marcenò, Caltabellotta, Agrigento, 04-2006
L. Scuderi, Bosco di Aci, Catania, 08-11-2006
L. Scuderi, Bosco di Aci, Catania, 08-11-2006
F. Selvi, 11-02-2006

Distribuzione


■ autoctona ■ alloctona ■ incerta ■ scomparsa ■ assente

Caratteristiche

Relazioni con l'uomo
[ C ] C: specie di interesse alimentare e/o aromatico
[ O ] O: specie di interesse farmaceutico-officinale
[ P ] P: specie velenose - tossiche - stupefacenti - psicotrope - irritanti - fotosensibilizzanti
Biologia riproduttiva

DI (dioica): specie con individui maschili ed individui femminili.

[ AP+EP - ZC2 ] AP (anemofilia): Il polline è disperso dalle correnti aeree e può avere un volo breve (piante erbacee) o lungo (alberi); EP (entomofilia): Il polline è trasportato da insetti, che vengono indotti a visitare il fiore con svariate strategie di richiamo, con o senza ricompensa; ZC2 (endozoocoria): Semi che vengono ingeriti, come tali o all’interno di un frutto, e successivamente espulsi con le feci.

Indici di Ellenberg

Salinità: 0

L: 4; T: 8; C: 5; U: 4; R: 5; N: 5;

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