Anagallis arvensis L.

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Primulaceae - Anagallis arvensis L.; Pignatti 1982: n. 2712; Anagallis arvensis L.
Plant List: accettato
Anagallis arvensis L.
(a cura di Giuseppe Laino)

Etimologia: l'epiteto del genere deriva dal greco anagelein = “ridere, gioire” (non si sa se riferito a sue supposte proprietà esilaranti, al fatto che potesse curare la follia e i deperimenti organici oppure per l'uso che ne veniva fatto nell'antichità per la cura della rabbia); l'epiteto specifico deriva dal latino arvum = “campo” (con chiara allusione all'ambiente di crescita).
Sinonimi: Anagallis arvensis L. subsp. parviflora (Hoffmanns. & Link) Arcang., Anagallis arvensis L. subsp. monelli Arcang., Anagallis platyphylla Baudo, Anagallis arvensis L. subsp. carnea (Schrank) Gus$Eul. & Morariu, Anagallis latifolia L., Anagallis caerulea L., Anagallis arvensis L. subsp. latifolia (L.) Braun-Blanq. & Maire, Anagallis arvensis L. subsp. phoenicea Vollm., Anagallis arvensis L. subsp. caerulea auct. eur., non Hartm., Anagallis arvensis L. subsp. micrantha (Gren. & Godr.) Rouy, Anagallis phoenicea Scop.
Nomi volgari: Anagallide, Bellichina, Centonchio dei campi, Erba bellichina, Mordigallina (italiano). Liguria: Erba canaina (Genova); Erba cantagalline (Valle d'Aroscia); Erba peguana (Mele). Piemonte: Erba d'la Madona, Galineta, Purussa. Lombardia: Gallinetta (Milano); Paarina (Valle Camonica). Veneto: Pavarina (Verona). Friuli: Voli di cisile. Emilia-Romagna: Erba dei galeini (Reggio); Zeintucc (Bologna). Toscana: Anagallide, Mordigallina; Bellichina (Val di Chiana); Centonchio rosso, Erba grisettina (Scandicci); Erba bellica (Val di Chiana); Erba che fa cantare le galline (Poggibonsi). Abruzzi: Morsellina. Campania: Morviglina; Erba di S. Apollonia (Biccari). Sicilia: Cugghiandreddu; Crisciuneddu (Avola). Sardegna: Erba de puddas a florixeddus arrubius.
Forma biologica e di crescita: terofita reptante..
Tipo corologico: steno-mediterraneo divenuta subcosmopolita, presente in quasi tutte le zone del mondo, ma con lacune importanti.
Fenologia: fiore: IV-X, frutto: VI-X.
Limiti altitudinali: dal piano a 1200 m di altitudine.
Abbondanza relativa e distribuzione geografica in Italia: nel nostro Paese è presente, dove frequente e dove no, su tutto il territorio continentale e nelle Isole.
Habitus: erbacea annua, esile, glabra, con fusti sdraiati o ascendenti, tetagroni, a volte radicanti ai nodi inferiori, lunghi 10-30 cm, molto ramificati fin dalla base.
Foglie: di norma opposte e qualche volta verticillate in fascetti di tre-quattro, lunghe 8-15 mm, sessili, patenti, ovali lanceolate, acuminate, con 3 o 5 nervature, intere, verdi, con punteggiature brune nella pagina inferiore.
Fiore: fiori ermafroditi, solitari, ascellari, opposti, portati da peduncoli filiformi, lunghi 1-3 cm (2-5 volte la foglia corrispondente), eretti durante la fioritura, riflessi a fruttificazione avvenuta. Calice pentapartito, a lobi lanceolati, lunghi circa 3 mm, acuminati, membranosi al margine; corolla caduca, piccola, rotata, color rosso minio con fauce porporina ma che può essere anche azzurro bluastra, sorpassante di poco il calice, con tubo corto e lacinie oblunghe, lunghe 5-7 mm e larghe fino a 6 mm, che spesso si sovrappongono tra loro, finemente crenulate o ciliato glandulose. Androceo di 5 stami inseriti alla base delle lacinie corolline e più brevi di esse, con filamenti peloso glandulosi, rivestiti da peli purpurei o a volte giallastri o biancastri, articolati; antere cordate, gialle, inserite alla base del dorso, introrse, deiscenti per il lungo; ovario supero, ovato, glabro, uniloculare, multiovulato, con stilo semplice e stimma a bottone.
Frutto: capsula a pisside, involucrata dal calice persistente del diametro di 4-5 mm, mucronata all'apice, di colore marrone scuro o nero; deiscente circolarmente, con distacco di un piccolo coperchio.
Semi: numerosi (20-35), piccoli, rugosi, di colore marrone scuro o nero; germinano per quasi tutto l'anno.
Polline: granuli pollinici monadi, di medie dimensioni (26-50 mµ), sferoidali, con perimetro equatoriale circolare; colporati; esina: microreticolata, eutectata; footlayer continuo; intina compatta; cellule n. 2. L'impollinazione è entomofila; i fiori sono visitati da pochi insetti pronubi, in quanto non contengono nettare né possiedono profumo.
Numero cromosomico: 2n = 40.
Sottospecie e/o varietà: oltre alla specie tipica qualche Autore descrive, con qualche dubbio sulla valenza del taxon: Anagallis arvensis L. subsp. latifolia (L.) Braun-Blanq. & Maire, con foglie ampiamente ovate e grandi; Anagallis arvensis L. subsp. parviflora (Hoffmanns. & Link) Arcang., con fiori più piccoli. Entrambe però sono considerate come sinonimi della specie descritta.
Habitat ed ecologia: frequente, si trova soprattutto nei campi coltivati (infestante delle colture erbacee in generale e dei cereali), nei luoghi erbosi, ai bordi delle strade, ma anche nei terreni aridi e nelle zone sabbiose in riva al mare, più frequente in collina che in montagna.
Syntaxon (syntaxa) di riferimento: Stellarietea mediae
Life-strategy (sensu Grime & Co.): Ruderali (R) + Competitive (C).
IUCN: N.A.
Farmacopea: si usa tutta la pianta, raccolta da giugno ad agosto, recidendola rasente al suolo e seccandola rapidamente all'aria ed al sole. Contiene due glucosidi saponinici e l'enzima corrispondente (primaverasi), un secondo enzima peptonizzante, ciclamina, sostanze tanniche, ecc. E' irritante per la pelle e per le mucose; se ingerita in dosi elevate provoca diarrea, poliuria, tremito. Tuttavia possiede, grazie alle saponine che contiene, una efficace azione espettorante, che Leclerc consiglia di utilizzare prescrivendone l'estratto fluido. La capacità dell'Anagallide di stimolare le secrezioni delle ghiandole e delle mucose, sembra del resto dover estendersi anche alle ghiandole cutanee, al fegato ed ai reni, cosicché essa è stata usata anche, non si sa però con quanto successo, come diaforetica, diuretica e colagoga. Il fermento proteolitico, contenuto in tutte le parti verdi della pianta, la rende poi efficace nel provocare la cicatrizzazione delle piaghe torpide, delle ulcere da decubito e di altre simili lesioni cutanee. Serve bene a questo scopo l'applicazione di compresse imbevute del succo fresco. Leclerc suggerisce di detergere le superfici lese mediante un decotto della pianta secca nel vino, applicandovi poi un unguento preparato con estratto fluido di Anagallide.
Curiosità: i fiori dell'Anagallide si aprono per poche ore al giorno (dalle 8 alle 15 circa) e restano chiusi durante il tempo brutto o umido; per tale motivo la pianta è stata considerata per secoli come una sorta di barometro-orologio.
In letteratura: questo umile fiore dei campi fu scelto come nome di battaglia da Sir Percy Blakeney, l'eroe di un popolare romanzo scritto dalla baronessa Orczy e ambientato al tempo della Rivoluzione francese. Si tratta di The Scarlet Pimpernel, liberamente tradotto dall'inglese in La Primula Rossa. Nel libro, il protagonista è definito “quella dannata sfuggente primula”.
Bibliografia:
AICHELE D., GOLTE-BECHTLE M., Che fiore è questo? Edizione Club degli Editori, Milano.
BOMBOSI P., Anagallis arvensis. In: BUCHNER R. & WEBER M. (2000 onwards). PalDat - a palynological database: Descriptions, illustrations, identification, and information retrieval.
BONI U., PATRI G., Scoprire, riconoscere, usare le erbe, Edizione Mondolibri SpA, Milano, 2000.
DELLA BEFFA M.T.,
Fiori di campo (Conoscere, riconoscere e osservare tutte le specie di fiori selvatici più noti), Istituto Geografico De Agostini SpA, Novara, 1999.
FERRARI C.,
Guida pratica ai fiori spontanei in Italia, Edizione italiana, VI ristampa febbraio 2001, Camuzzi Editoriale SpA Milano, licenziataria di The Reader's Digest Association, Inc.
LAUBER K., WAGNER G., Flora Helvetica (Flore illustrée de Suisse), 2ème édition, Editions Paul Haupt, 2001.
NEGRI G., Nuovo erbario figurato (Descrizione e proprietà delle piante medicinali e velenose della flora italiana), V edizione, Ulrico Hoepli, Milano1991.
www.paldat.org
E. V. Perrino, Torre Cintola, Monopoli, 17-03-2009
A. Stinca, Castellammare di Stabia, Napoli, 10-07-2003
M. La Rosa, San Miniato, 11-07-1999
M. La Rosa, San Miniato, 25-04-1994
M. La Rosa, Bosco di Chiusi, Larciano, 30. 04-2002
S. Sgorbati, Manerba, 13-06-1998
M. La Rosa, Bosco di Chiusi, Larciano, 30. 04-2002
M. La Rosa, Bosco di Chiusi, Larciano, 30. 04-2002
A. Serafini Sauli, Castel Porziano, Roma, 04-06-2002
A. Serafini Sauli, Castel Porziano, Roma, 04-06-2002
A. Serafini Sauli, senza dati
A. Crisafulli, R. Picone, senza dati
M. La Rosa, Uccellina, Grosseto, 02-04-2005
M. La Rosa, Uccellina, Grosseto, 02-04-2005
M. La Rosa, Uccellina, Grosseto, 02-04-2005
M. La Rosa, Alghero, 19-04-2005
M. La Rosa, Trespiano, Firenze, 07-05-2005
R. Guarino, Macchiareddu, Cagliari, 21-04-2005
R. Guarino, Macchiareddu, Cagliari, 21-04-2005
R. Guarino, Macchiareddu, Cagliari, 21-04-2005
R. Guarino, Macchiareddu, Cagliari, 21-04-2005
P. Tescarollo, Castelporziano, 04-06-2004
M. La Rosa, Uccellina, Grosseto, 02-04-2005
M. La Rosa, Alghero, 19-04-2005

Distribuzione


■ autoctona ■ alloctona ■ incerta ■ scomparsa ■ assente

Caratteristiche

Relazioni con l'uomo
[ C ] C: specie di interesse alimentare e/o aromatico
[ O ] O: specie di interesse farmaceutico-officinale
[ P ] P: specie velenose - tossiche - stupefacenti - psicotrope - irritanti - fotosensibilizzanti
[ A ] A: specie con polline allergenico.
Biologia riproduttiva

ER (ermafrodita): specie con organi maschili e femminili riuniti nel medesimo fiore.

[ EP - AUC1 ] EP (entomofilia): Il polline è trasportato da insetti, che vengono indotti a visitare il fiore con svariate strategie di richiamo, con o senza ricompensa; AUC1 (autocoria balistica): I semi vengono lanciati dalla pianta stessa.

Indici di Ellenberg

Salinità: 0

L: 6; T: 6; C: 5; U: 5; R: n.d.; N: 6;

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