Pulmonaria officinalis L.

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Boraginaceae - Pulmonaria officinalis L.; Pignatti 1982: n. 3010; Pulmonaria officinalis L.
Plant List: accettato
Pulmonaria officinalis L.
(a cura di Giuseppe Laino)

Etimologia: l’epiteto del genere deriva dal latino pulmo = “polmone” [Cic.] e pulmonarius = “buono per i polmoni” [Veg.] con allusione alle macchie verde pallido o biancastre presenti sulle foglie che ricordano l’aspetto del tessuto polmonare infestato da nodi tubercolari: i medici medievali, secondo la “dottrina dei segni”, ne traevano auspici favorevoli per usare decotti e infusi fogliari nella cura delle malattie polmonari. L’epiteto specifico officinalis deriva dal latino opificina, opifex = “laboratorio, fabbrica, officina” con allusione al trattamento che viene eseguito in laboratorio per estrarre componenti e principi attivi dalla pianta per uso utilitaristico o medicinale.
Sinonimi: Pulmonaria maculosa Liebl., Pulmonaria officinalis L. ssp maculosa (Hayne) Gams, Polmonaria maculata Dietr.
Nomi volgari: Polmonaria, Polmonaria maggiore, Pulmonaria officinale (italiano). Liguria: Amè du cucco (S. Olcese); Baichettu, Erba piattuzza, Erba pulmunaria, Pulmunaria (Genova); Erba d'a Madonna (Bardineto); Fegata (San Bernardo); Pan d'u Segnù (Porto Maurizio); Sciù d'a Madonna (Ponti di Nava). Piemonte: Erba dij polmon, Erba d' San Cristofo, Erba d' San Giosep, Papasoma, Permonaria, Pupa soma; Cucciamei (Cumiano); Supa cagne (Val Pesio). Lombardia: Erba macchiata, Milzera (Pavia); Polmonera (Brescia). Veneto: Bocalose; Erba polmonera (Treviso); Latarina (Belluno). Friuli: Polmonarie; Tabach salvadi (Carnia). Emilia-Romagna: Polmonaria (Reggio); Pulmuneria (Romagna). Toscana: Borrana salvatica, Polmonaria, Pulmonaria, Salvia di Jerusalemme.
Forma biologica e di crescita:
emicriptofita scaposa.
Tipo corologico:
Europa centrale.
Fenologia:
fiore: III-V, frutto: V-VII, diaspora: VI-VIII.
Limiti altitudinali: dal piano submontano fino a 1500 m di altitudine.
Abbondanza relativa e distribuzione geografica in Italia: nel nostro Paese è comune su tutto l’arco alpino e sulle Prealpi.
Habitus: erbacea perenne, cespitosa, con rizoma carnoso, gracile, ramificato e strisciante, da cui si sviluppano una rosetta di foglie basali e i fusti, eretti o ascendenti, semplici, alti fino a 10-30 cm, irti di peli patenti, semplici; tutta la pianta è più o meno peloso glandolosa.
Foglie:
foglie ruvide, con la pagina superiore di colore verde cupo, spesso con piccole macchie irregolari verde pallido o biancastre, pagina inferiore più pallida; le foglie della rosetta basale (estive, emesse da polloni non fioriferi) portate da un lungo picciolo a volte leggermente alato, lungo 10-15 cm, hanno la lamina ovata, lunga 7-16 cm, acuminata all’apice, più o meno cordata alla base le più esterne, arrotondate le altre; le foglie del fusto (primaverili) sono più piccole, sessili e un po’ decorrenti.
Fiore:
fiori precoci, regolari, portati da peduncoli che, a fruttificazione compiuta, sono più lunghi del calice, in parte bratteati, disposti in racemi penduli (in numero di 1-2) che alla fine assumono un portamento eretto: Calice erbaceo, lungo 9-11 mm, tubuloso, diviso in 5 denti, accrescente nel frutto, con denti alla fine conniventi in modo da chiudere la fauce; corolla lunga 13-20 mm, rosa o rossa prima dell’antesi, poi azzurro violacea, per diventare biancastra al termine della fioritura, infundibuliforme, con tubo lungo e diritto, contratto alla fauce, munita di 5 piccoli archi frangiati di peli con una corona di 10 squamette glabre alla base e lembo pentafido, dai lobi un po’ arrotondati ed eretti, patenti. Androceo (di due tipi) con 5 stami, a filamenti brevi e antere oblunghe, uguali, erette, deiscenti per il lungo, inseriti al terzo superiore del tubo (con le antere più alte dello stimma) o alla base (con lo stimma più alto delle antere) ed inclusi in esso; gineceo con ovario di 2 carpelli biloculari, in mezzo ai quali sorge lo stilo, dallo stimma capitato.
Frutto:
composto di 4 acheni liberi.
Semi:
acheni ovato compressi, lunghi 1,5 mm circa, lisci, troncati alla base, acuti alla sommità, racchiusi nel fondo del calice che diviene più lungo durante la maturazione.
Polline:
granuli pollinici monadi, di medie dimensioni (26-50 mµ), prolati, con perimetro equatoriale quadran-golare; tetracolporati; esina: psilata-perforata, eutectata; footlayer: continuo; intina compatta. L’impollinazio-ne è entomofila.
Numero cromosomico: 2n = 16.
Sottospecie e/o varietà: nessuna.
Habitat ed ecologia: boschi di latifoglie e misti, boscaglie aride; cresce in terreni sciolti, ricchi di humus e calcarei; pianta rara, ma presente con numerosi esemplari nel suo habitat.
Syntaxon (syntaxa) di riferimento: Fagetalia sylvaticae.
Life-strategy (sensu Grime & Co.): Stress tolleranti (S).
IUCN: N.A..
Farmacopea:
l’antica fama medicamentosa e il nome stesso di questa pianta risalgono, come accennato, alla superstiziosa dottrina della “signatura” sulla base della quale i medici medioevali approntavano le cure. Le varie specie di Pulmonaria si raccomandano come mezzi di cura rimineralizzante grazie all’acido silicico che contengono in tutti gli organi (dal 2 al 5%), più nelle foglie che nelle radici in parte allo stato solubile, in parte (1,7% del totale; un eventuale contenuto maggiore indica impurità terrose della droga) allo stato solubile. Il tasso di silice aumenta costantemente durante lo sviluppo, raggiungendo il massimo in autunno. È consigliato il decotto a fuoco libero con il quale si estrae dalla droga una quantità di acido silicico solubile 2-3 volte maggiore che non da quella ottenuta con il decotto a bagnomaria (Macri).
Inoltre le foglie contengono una proporzione notevole di nitrati di calcio e di potassio, circa il 9% di sostanze tanniche, e, almeno allo stato giovane, una certa quantità di mucillaggine; in aggiunta resina, grasso, fitosterina, alcole cerilico e forse tracce di una saponina. Esse possono essere usate in infuso nei casi di catarri acuti e cronici delle vie aeree, come emollienti ed espettoranti ed hanno, inoltre, grazie al nitrato potassico, una leggera azione diuretica.
Oggi i ricercatori ne hanno convalidato le proprietà sudorifere ma non completamente quelle polmonari, benché il contenuto in saponine ne indichi l’utilizzazione come tossifugo. Le mucillaggini, soprattutto, ne fanno un buon emolliente per le affezioni della gola che si accompagnano alla tosse, per la raucedine e per gli abbassamenti di voce.

Curiosità:
il mutamento di colore dei fiori che passa dal rosa al rosso al violetto è dovuto a un cambiamento del grado di acidità del succo cellulare. Nei fiori giovani il succo cellulare è acido e il colore rosa o rosso. Nei fiori più vecchi il succo cellulare è neutro o alcalino e il colore è blu. Simili cambiamenti di colore si possono osservare, oltre che in alcune Leguminose, in altre Borraginacee. Con un semplice esperimento si può dimostrare che la materia colorante rossa e blu spesso è identica e il suo colore dipende soltanto dal grado di acidità del succo cellulare; basta prendere un fiore blu e buttarlo su un formicaio. Le formiche spruzzano sul fiore acido formico, che penetra nelle cellule dei petali ed il fiore diventa rosso.
Usi:
le foglie tenere possono essere impiegate nelle minestre; il succo fresco ha proprietà dietetiche per il suo contenuto in vitamina A e C.
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L. Peruzzi, Maserno di Montese, Modena, 03-2007
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E. Balocchi, Pian dei Grilli, Alessandria, 26-04-2008
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E. Balocchi, Pian dei Grilli, Alessandria, 26-04-2008
E. Balocchi, Pian dei Grilli, Alessandria, 26-04-2008
E. Balocchi, Pian dei Grilli, Alessandria, 26-04-2008 (con Hemiptera, Heteroptera)
E. Balocchi, Borzonasca, Genova, 18-08-2008
E. Balocchi, Borzonasca, Genova, 18-08-2008
E. Balocchi, Borzonasca, Genova, 18-08-2008
E. Balocchi, Borzonasca, Genova, 18-08-2008
G. Laino, Esmate, Bergamo, 07-04-2011
G. Laino, Esmate, Bergamo, 07-04-2011
G. Laino, Esmate, Bergamo, 07-04-2011
G. Laino, Esmate, Bergamo, 07-04-2011
G. Laino, Peghera, Val Taleggio, Bergamo, 07-04-2005
G. Laino, Peghera, Val Taleggio, Bergamo, 07-04-2005

Distribuzione


■ autoctona ■ alloctona ■ incerta ■ scomparsa ■ assente

Caratteristiche

Relazioni con l'uomo
[ C ] C: specie di interesse alimentare e/o aromatico
[ O ] O: specie di interesse farmaceutico-officinale
Biologia riproduttiva

ER (ermafrodita): specie con organi maschili e femminili riuniti nel medesimo fiore.

[ EP - AC+BC ] EP (entomofilia): Il polline è trasportato da insetti, che vengono indotti a visitare il fiore con svariate strategie di richiamo, con o senza ricompensa; AC (anemocoria): Semi dispersi dalle correnti aeree, sia perché incospicui, sia perché presentano pe

Indici di Ellenberg

Salinità: 0

L: 5; T: 6; C: 5; U: 5; R: 8; N: 6;

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