Melittis melissophyllum L.

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Lamiaceae - Melittis melissophyllum L.; Pignatti 1982: n. 3124; Melittis melissophyllum L.
Plant List: accettato
Melittis melissophyllum L.
(a cura di Giuseppe Laino)

Etimologia: l’epiteto del genere, melittis, deriva da una radice greca (melitta oppure melissa) e significa “ape”, con riferimento alle proprietà mellifere delle sue specie. L’epiteto specifico si rifà al nome generico della Melissa officinalis L. (Erba cedronella, Melissa, Limoncella, Cedronella, Cedronella vera, Erba limona vera) derivante dai termini latini melisphyllum [Virgilio, Georgiche 4, 63] e melissophyllon [Plinio] = “melissa” (pianta) ereditati dal greco melissóphyllon (melissa = “ape” + phyllon = “foglia”: foglia per le api), con allusione alla caratteristica mellifera della pianta molto visitata dalle api che ne bottinano il nettare e producono miele.
Sinonimi:
Melissa sylvestris Lam., Melissophyllum silvaticum St-Lager, Melittis grandiflora Sm. (1799), Melittis hispanica Klokov, Melittis kerneriana Klokov,
Nomi volgari:
Erba limona comune, Melittide, Melittis. Liguria: Erba sana (Porto Maurizio); Erba setrunaea (Genova). Piemonte: Menta servaja. Lombardia: Teta bossì (Brescia). Emilia-Romagna: Bocca d' lop (Romagna); Erba sacra (Bologna). Toscana: Melino; Bocca d'orso, Bocca di lupo, Erba limona, Erba lupa.
Forma biologica e di crescita:
emicriptofita scaposa.
Tipo corologico:
centroeuropeo. Diffusa nell’Europa temperata centrale e meridionale: dalla Francia all'Ucraina
Fenologia:
fiore: V-VIII, frutto: VI-IX, diaspora: VII-X.
Limiti altitudinali: dal piano a 1400 m di altitudine.
Abbondanza relativa e distribuzione geografica in Italia: nel nostro Paese è una specie diffusa sul territorio settentrionale e centrale mentre è più rara nell’Italia meridionale dove manca in alcune regioni; assente nelle isole.
Habitus: erbacea perenne, dotata di un breve e robusto rizoma e radici secondarie filiformi; il fusto, con sezione quadrata, è semplice o poco ramificato, alto (20-)30-50(-60); tutta la pianta è pelosa e ispida per peli setolosi patenti lunghi 1,2-2 mm, con maggiore densità ai nodi; se stropicciata, emana un forte odore di limone.
Foglie:
le foglie, opposte, a due a due su ogni nodo del fusto e di colore verde scuro, sono subsessili o hanno un picciolo corto (5-12 mm), ispido, e sono di forma ovale oblunga più o meno cordate alla base, lunghe 5-9 cm e larghe 3-5 cm; il margine, cigliato, è regolarmente dentellato con 10-20 denti acuti per lato; la superficie è pubescente per peli lunghi 0,4-0,8 mm, con nervatura pennatosetta; le foglie superiori sono via via più piccole verso la sommità del fusto.
Fiore:
i fiori, profumati, lunghi 3-4,5 cm, su peduncoli lunghi 5 mm, ermafroditi, zigomorfi, pentameri, profumati, sono riuniti in fascetti di 1-6 o più all’ascella delle foglie superiori; la disposizione dei fiori è geminata (a coppie) con orientamento unilaterale; alla base di ogni coppia sono presenti delle brattee.
Il calice, di forma campanulata, verde, di consistenza membranosa, lungo 11-14 mm, largo 9-12 mm, è diviso in due labbra di cui l’inferiore è bifido, lungo 4-8 mm, il superiore può essere intero oppure bidentato o tridentato, lungo 7-15 mm.
La corolla, bianca o rosea, pubescente, è inizialmente tubulare (tubo lungo 25-28 mm), quindi si apre in due grandi labbra di cui il superiore, lungo 7-14 mm, è normalmente intero o appena smarginato, di forma quadrangolare e ripiegato verso l’alto; il labbro inferiore, lungo 9-20 mm, è diviso in tre lobi con quello centrale (a sua vola intero o smarginato) più intensamente colorato e con al centro screziature porporine vistose (specialmente quando la corolla è bianca) e più grande dei due laterali; la distanza tra l’apice del labbro superiore e l’apice del labbro inferiore è di 18-33 mm. Nella parte interna è presente abbondante nettare.
Androceo di 4 stami didinami tutti fertili, disposti a coppie ravvicinate e aderenti al labbro superiore della corolla, con filamenti paralleli tra di loro e provvisti di due denti apicali; le antere sono disposte a croce, sporgenti dal tubo corollino. Gineceo con ovario supero composto da quattro parti, derivate da due carpelli, con logge ovate; lo stilo è semplice, inserito alla base dell’ovario, e lo stimma è bifido.

Frutto:
il frutto è formato da quattro acheni liberi lunghi circa 5 mm, più o meno lisci, di forma globulare e superficie pubescente, contenuti in fondo al tubo del calice persistente.
Polline:
granuli pollinici monadi, di medie dimensioni (26-50 mµ), sferoidali; perimetro in vista equatoriale: circolare; tricolpati; esina: reticulata-perforata, eutectata. L’impollinazione è entomofila, effettuata soprattutto da insetti notturni, ma anche da parte di api (Apis mellifica) e di grossi bombi (Bombus terrestris) favoriti dalla ampiezza delle fauci del fiore.
Numero cromosomico: 2n = 30.
Sottospecie e/o varietà: la sottospecie nominale è presente sul territorio nazionale con due varietà: la var. melissophyllum con foglie a lamina lanceolato acuminata o ellittico cuoriforme, in genere a base cordata e corolla dal rosso cupo, al rosa e al bianco con tutte le possibili gradazioni; e la var. kerneriana (Klokov) Soò et Borsos con foglie più piccole a lamina ellittica con base troncata o arrotondata e corolla generalmente bianca. In Calabria, Sicilia, Sardegna, Abruzzo, Molise, Campania e Basilicata è presente Melittis melissophyllum L. ssp albida (Guss,) P. W. Ball = Melittis albida Guss. = Melittis graeca Klokov (Erba limona bianca, Melittis bianca), che è simile alla sottospecie nominale, ma generalmente più alta (40-70 cm) con abbondanti peli ghiandolari brevi e corolla generalmente candida.
Habitat ed ecologia: predilige i climi caldi e i suoli calcarei, vegeta nei boschi caldi di latifoglie (querceti, faggete e castagneti) in zone marginali o cedue, più raramente nei boschi di conifere, su poggi cespugliosi ad arbusteti mesotermofili, lungo i viottoli e le strade a mezz’ombra, su suolo preferibilmente calcareo con pH basico e terreno a bassi valori nutrizionali e a regime secco.
Syntaxon (syntaxa) di riferimento: formazioni di comunità forestali Quercetalia pubescenti-petraeae.
Life-strategy (sensu Grime & Co.): Stress tolleranti (S).
IUCN: N.A.
Farmacopea:
questa pianta deve la sua notorietà alla presenza di un olio essenziale che ricorda nell’aroma quello del limone. Durante l’essiccazione si sviluppa cumarina, probabilmente in seguito a scissione di un glucoside, e poiché questa sostanza esercita un’azione diretta sui centri nervosi, comportandosi come un leggero stupefacente ed anestetico, i suoi infusi (5%), che hanno un sapore gradevole, possono essere usati come antispasmodico e sedativo contro l’insonnia dei bambini e delle persone anziane e da coloro che sono affetti da disturbi riferibili al simpatico (Leclerc); così, somministrati dopo il pasto, gli infusi facilitano la digestione in soggetti in cui essa è accompagnata da vertigini e da sensazione di angoscia.
Inoltre è stato osservato, nelle persone che hanno usato questa droga, un aumento della diuresi ed anche della limpidità dell’orina, fenomeno che Leclerc spiegherebbe con il fatto che la cumarina, facilmente eliminata per via renale, esercita una leggera azione antisettica.
Il suo uso generalizzato per infusi deve però essere limitato dalla presenza nella droga di cumarine le quali, pur determinando le proprietà antispasmodiche e sedative, sono da utilizzare con cautela poiché interferiscono nei processi di coagulazione del sangue.
Alla presenza di olio essenziale si possono attribuire le proprietà leggermente antisettiche della droga che, unitamente alle altre specifiche, sono utili specialmente nell’uso cosmetico per ottenere bagni rilassanti, deodoranti, decongestionanti, gradevolmente profumati.

Curiosità:
l’Erba limona comune è la pianta tra le Lamiacee con i fiori più grandi. Essa in genere è rifiutata dal bestiame da pascolo, per cui è considerata invasiva.
Bibliografia:

BIONDI E. et al., Manuale italiano di interpretazione degli habitat della Direttiva 92/43/CEE.
BONI U., PATRI G.,
Scoprire, riconoscere, usare le erbe, Edizione Mondolibri SpA, Milano, 2000.
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www.dryades.eu
http://vnr.unipg.it/habitat/index.jsp
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R. Guarino, San Bartolomeo, Salò, 12-5-1999, var. kerneriana (Klokov) Soó et Borsos
S. Sgorbati, Monte Pizzoccolo, Toscolano Maderno, 27-06-1998, var. kerneriana (Klokov) Soó et Borsos
F. Gironi, Val Zebrù, Sondrio
M. La Rosa, Monte Vaso, Chianni, 07-05-2006, var. melissophyllum
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M. La Rosa, Monte Vaso, Chianni, 07-05-2006, var. melissophyllum
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G. Laino, Brembilla, Bergamo, 09-05-2007
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M. Broglio, - http:\\floravda.it - Verres, Valle d’Aosta, 06-2006
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F. Selvi, Maremma, Grosseto, 22-06-2007
L. Feriozzi, Cerrione, Biella, 29-04-2007
L. Feriozzi, Cerrione, Biella, 29-04-2007
L. Feriozzi, Cerrione, Biella, 29-04-2007
L. Feriozzi, Cerrione, Biella, 29-04-2007
I. Merlo, Forte Diamante, Genova, 08-05-1989

Distribuzione


■ autoctona ■ alloctona ■ incerta ■ scomparsa ■ assente

Caratteristiche

Relazioni con l'uomo
[ C ] C: specie di interesse alimentare e/o aromatico
[ O ] O: specie di interesse farmaceutico-officinale
[ P ] P: specie velenose - tossiche - stupefacenti - psicotrope - irritanti - fotosensibilizzanti
Biologia riproduttiva

ER (ermafrodita): specie con organi maschili e femminili riuniti nel medesimo fiore.

[ EP - AC ] EP (entomofilia): Il polline è trasportato da insetti, che vengono indotti a visitare il fiore con svariate strategie di richiamo, con o senza ricompensa; AC (anemocoria): Semi dispersi dalle correnti aeree, sia perché incospicui, sia perché presentano peli, setole, pappi ecc.

Indici di Ellenberg

Salinità: 0

L: 5; T: 8; C: 4; U: 3; R: 4; N: 3;

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