Phyteuma orbiculare L.

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Campanulaceae - Phyteuma orbiculare L.; Pignatti 1982: n. 3782; Phyteuma orbiculare L.
Plant List: accettato
Phyteuma orbiculare L.
(a cura di Giuseppe Laino)

Etimologia: l’epiteto del genere deriva dal latino phyteuma, -atis, n. = “reseda” [Plinio], nome che i Romani conferivano a una specie del genere Reseda (l’attuale Reseda phyteuma L. [?] che, secondo il Negri, contiene un glucoside che, scindendosi, mette in libertà una essenza analoga a quella della senape), ereditato dal greco ed attribuito a Dioscoride (70 d.C.). Guillaume Théis, nel Glossario di botanica, afferma che è «nome che davano i Greci ad una pianta afrodisiaca, il cui uso era presso di essi generalizzato come abbiamo da Plinio, e da Dioscoride. Nella botanica moderna fu applicato questo nome ad un genere di semplici, le radici de’ quali sono molto fortificanti, ma che non hanno se non dei leggieri rapporti colla phyteuma descritta da Dioscoride». L’epiteto specifico è l’aggettivo latino orbicularis, -e = “circolare” (epiteto di una pianta non specificata) [Falso Apuleio], con allusione alla sfericità del capolino.
Sinonimi:
Phyteuma fistulosum Rchb., Phyteuma tenerum Rich.Schulz subsp. anglicum Rich.Schulz, Phyteuma cordifolium Vill.
Nomi volgari:
Fiteuma orbicolare, Fiteuma a testa tonda, Raponzolo montano, Raponzolo orbicolare (italiano). Piemonte: Garel (la radice). Friuli: Nacarole (Carnia).
Forma biologica e di crescita:
emicriptofita scaposa.
Tipo corologico:
orofita sudeuropeo. Specie diffusa nelle zone montane dell’Europa meridionale.
Fenologia:
fiore: (V-)VI-VIII(-IX), frutto: VI-VIII, diaspora: IX-X.
Limiti altitudinali: da 600 a 2200 m di altitudine.
Abbondanza relativa e distribuzione geografica in Italia: nel nostro Paese è specie comune sull’arco alpino e prealpino (ad eccezione del territorio del Vercellese) e nell’Appennino settentrionale e centrale; più rara nelle regioni meridionali e assente nelle isole.
Habitus: erbacea perenne, alta 40-50 cm, con fusti glabri, striati, eretti o ascendenti.
Foglie:
le foglie basali, riunite in rosette lungamente picciolate e dalla forma molto variabile, sono generalmente spatolato o ovato lanceolate, arrotondate o cordate alla base, lunghe 3-5 cm, con margini dentellati o crenati. Le foglie cauline superiori sono generalmente sessili, amplessicauli, quasi lineari e ottusamente dentate.
Fiore:
le infiorescenze sono dei capolini globosi, larghi circa 3 cm, che diventano ovoidi dopo la fioritura. I fiori sono alternati con delle brattee triangolari lanceolate, a base larga e arrotondata, intere o dentate, più o meno cigliate alla base, acuminate, di lunghezza uguale al raggio dell’infiorescenza. La corolla, azzurro violetta, lunga 1,5-2 cm, ha un tubo brevissimo incurvato all’interno prima dell’antesi e lobi saldati insieme all’estremità, con solo uno stretto passaggio per lo stilo. Stimmi 3.
Frutto:
il frutto è una capsula.
Semi:
semi numerosi, minuti.
Polline:
granuli pollinici monadi, di medie dimensioni (26-50 mµ), sferoidali; perimetro in vista equatoriale: circolare; tetraporati; esina: echinata-striata-reticulata, eutectata. L’impollinazione è entomofila.
Numero cromosomico: 2n = 22.
Sottospecie e/o varietà: nessuna.
Habitat ed ecologia: prati poco umidi, prati di montagna; vive generalmente in terreni calcarei, sciolti ed un po’ sassosi; pianta relativamente termofila; è presente talvolta anche su terreni paludosi, se questi sono ben aerati; pianta rara.
Syntaxon (syntaxa) di riferimento: Elyno-Seslerietea variae.
Life-strategy (sensu Grime & Co.): Stress tolleranti (S).
IUCN: N.A..
Farmacopea:
pianta priva di qualsiasi impiego farmacologico.
Bibliografia:

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Che fiore è questo? Edizione Club degli Editori, Milano.
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Fiori di montagna (Conoscere, riconoscere e osservare tutte le specie di fiori alpini più diffusi), Istituto Geografico De Agostini SpA, Novara, 1998.
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Flora Helvetica (Flore illustrée de Suisse), 2ème édition, Editions Paul Haupt, 2001.
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www.dryades.eu
www.paldat.org
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M. La Rosa, Alpe di Fanes, Marebbe, 29-07-1999
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F. Gironi, Val Zebrù, Sondrio
P. Tescarollo, Monti Sibillini, 31-07-2004
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G. Laino, Monte Arera, Bergamo, 30-06-2010
G. Laino, Monte Arera, Bergamo, 30-06-2010
G. Laino, Monte Arera, Bergamo, 30-06-2010
G. Laino, Monte Arera, Bergamo, 30-06-2010

Distribuzione


■ autoctona ■ alloctona ■ incerta ■ scomparsa ■ assente

Caratteristiche

Relazioni con l'uomo
[ C ] C: specie di interesse alimentare e/o aromatico
Biologia riproduttiva

ER (ermafrodita): specie con organi maschili e femminili riuniti nel medesimo fiore.

[ EP - AC ] EP (entomofilia): Il polline è trasportato da insetti, che vengono indotti a visitare il fiore con svariate strategie di richiamo, con o senza ricompensa; AC (anemocoria): Semi dispersi dalle correnti aeree, sia perché incospicui, sia perché presentano peli, setole, pappi ecc.

Indici di Ellenberg

Salinità: 0

L: 8; T: 3; C: 5; U: n.d.; R: 8; N: 2;

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