Anacamptis pyramidalis (L.) Rich.

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Orchidaceae - Anacamptis pyramidalis (L.) Rich.; Pignatti 1982: n. 5538; Anacamptis pyramidalis (L.) L. C. Rich.
Plant List: accettato
Anacamptis pyramidalis (L.) L. C. M. Richard
(a cura di Giuseppe Laino)

Etimologia: l'epiteto del genere deriva dal greco anakamptein = “ricurvo all'indietro”, riferito alla posizione dei pollinodi, o “piegato verso l'alto” riferito alla forma dei tepali ripiegati in alto o anche alle due lamelle rialzate e piegate verso l'esterno che si trovano sul labello all'entrata dello sperone. L'epiteto specifico pyramidalis deriva dal latino pyramis, -idis, f. = “piramide” [Cicerone], da cui “piramidale”, con allusione alla forma dell'infiorescenza che però in generale è di forma conica, anche se non sono rari i casi di individui con infiorescenza a forma ovale o globulare.
Sinonimi: Orchis pyramidalis L., Aceras pyramidalis Rchb. F., Anacamptis pyramidalis var brachystachys (D'Urville) Bossier, Anacamptis brachystachys Nyman, Anacamptis pyramidalis var tanayensis Chenevard, Anacamptis tanayensis (Chenevard) Soó, Anacamptis urvilleana Sommier & Gatto.
Nomi volgari: Orchide piramidale, Orchidea piramidale, Orchidea pizzuta (italiano). Veneto: Aio de can, Castagnola, Guardaprà, Supa (Verona). Friuli: Coculutis di prad. Toscana: Cipolla cipressina, Cipressino, Giglione (Val di Chiana). Sicilia: Pizzungurdu.
Forma biologica e di crescita: geofita tuberosa.
Tipo corologico: euromediterranea(-atlantica): diffusa in Europa e nel bacino mediterraneo, dal Marocco alla regione del Mar Caspio. A nord raggiunge l'Inghilterra e la parte meridionale della Scandinavia e le isole Baltiche, a sud il Nordafrica, a est Caucaso, Iran, Libano, Iraq, Israele.
Fenologia: fiore: (III-) IV-VII, frutto: V-VIII, diaspora: VII
Limiti altitudinali: da piano a 2000 m di altitudine. In Italia il limite altitudinale è di norma fino a 800 m (1400 m sulle Alpi Apuane).
Abbondanza relativa e distribuzione geografica in Italia: nel nostro Paese è comune su tutto il territorio continentale e insulare..
Habitus: erbacea perenne, con radici formate da 2 tuberi ovoidi ellittici e da alcune radichette. Fusti cilindrici, glabri, lucidi, sottili, slanciati, eretti spesso ondulati e angolosi nella parte superiore, alti 20-70 cm.
Foglie: foglie in numero di 4-10, le inferiori erette, lineari lanceolate, acute, lunghe 8-25 cm, larghe 0,7-2 cm, le superiori guainanti, via via più piccole e più aderenti al fusto tanto da assumere un aspetto bratteiforme; di colore verde chiaro dall'antesi tendono ad appassire iniziando da quelle più basse.
Fiore: infiorescenza terminale densa, prima conica poi, con l'età, oblunga, fino a diventare cilindrica, alta 3-12 cm; fiori molto piccoli, di colore da rosa a lilla scuro o chiaro, raramente bianchi o rossi; ciascun fiore è munito di una brattea lineare lanceolata, macchiata a volte di violetto, spesso più lunga dell'ovario che è sottile e ritorto a S; sepali e petali ovale lanceolati, acuti, un po' carenati; sepali laterali espansi, lunghi 4-8 mm, sepalo dorsale suberetto, connivente con i petali a forma di casco lasso sopra il gimnostemio, lungo 3.5-6 mm; labello cuneiforme, trilobato, lungo 6-9 mm, munito alla base di due lamelle strette subparallele, divergenti in avanti e protese verso il basso, piano, con lobi subeguali, da oblunghi a ovoidi, il mediano un po' più lungo e spesso più stretto di quelli laterali; sperone filiforme, flessuoso, lungo almeno quanto l'ovario (10-16 mm), ricco di nettare, curvo all'indietro e verso il basso. Ginostemio breve e ottuso, retinacolo unico portante due pollinii.
Frutto: piccola capsula.
Semi: numerosissima, piccoli.
Polline: granuli pollinici poliadi, di piccole dimensioni (10-25 mµ), irregolari; vista equatoriale: irregolari; esina: reticolata, semitectata. L'impollinazione avviene tramite alcune specie di farfalle. Il fiore è organizzato per favorire l'impollinazione da parte dei lepidotteri: la farfalla, attratta dagli effluvi del nettare, indirizza la spirotromba verso l'entrata dello sperone guidata dalle due lamelle alla base del labello; quando la spirotromba penetra srotolandosi all'interno dello sperone è costretta ad urtare la borsicola che si trova lungo il percorso, liberando in tal modo il dischetto adesivo con i pollinii che le si fissano saldamente addosso per mezzo dell'unico retinacolo. Alla successiva visita della farfalla, qualche granulo di polline attaccato alla spirotromba sarà facilmente rilasciato nell'urto contro lo stimma, dando inizio alla fecondazione.
Numero cromosomico: 2n = 36, 54, 72.
Sottospecie e/o varietà: specie distinta, con variabilità modesta in ordine alla statura, alla forma dell'infiorescenza, alla forma e al colore del labello; sono stati individuati tuttavia diversi livelli tassonomici inferiori, tra i quali, reperibili in Italia in ambienti mediterranei: la varietà nivea P. Delforge, a fiori bianco puro, creste basilari ridotte, formate da due lamelle sinuate, sperone molto piccolo e corto, lungo 5-10 mmi; la varietà urvilleana (Sommier & Caruana) Kreutz, pianta molto precoce, con fiori più piccoli di color rosa pallido; la forma serotina (Presser) P. Delforge, con fiori più piccoli di color rosa pallido, a fioritura tardiva (VI-VII). Inoltre è da evidenziare, in ambienti montani, la varietà tanayensis Chenevard, con infiorescenza densa, fiori rosso scuri e sperone molto breve, lobo mediano del labello importante, largo e prominente, variante frequente al di sopra dei 1300 m di quota, in Italia osservata finora solo in Umbria.
Ibridazioni molto rare con qualche specie del genere
Orchis (x Anacamptorchis), rarissime con Serapias e Gymnadenia, dubbie con Dactylorhiza e Platanthera.
Habitat ed ecologia: prati umidi e luoghi paludosi, radure boschive, preferibilmente su terreni calcarei.
Syntaxon (syntaxa) di riferimento: Brometalia erecti, Lygeo-Stipetea
Life-strategy (sensu Grime & Co.): Stress tolleranti (S).
IUCN: N.A.
Farmacopea: non sono noti usi farmacologici per questa pianta.
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A. Crisafulli, R. Picone, Capo Alì, 05-04-2007
R. Guarino, Albanella, Salerno, 11-05-2001, var. nivea P. Delforge
R. Guarino, Albanella, Salerno, 11-05-2001, var. nivea P. Delforge
P. Tescarollo, Monte Angiano, 22-05-2004
P. Tescarollo, Monte Angiano, 22-05-2004, var. nivea P. Delforge
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L. Peruzzi, Praia a Mare, 03-06-2005
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N. Biscotti, Manfredonia. 14-05-2004

Distribuzione


■ autoctona ■ alloctona ■ incerta ■ scomparsa ■ assente

Caratteristiche

Relazioni con l'uomo
[ C ] C: specie di interesse alimentare e/o aromatico
Biologia riproduttiva

ER (ermafrodita): specie con organi maschili e femminili riuniti nel medesimo fiore.

[ EP - AC ] EP (entomofilia): Il polline è trasportato da insetti, che vengono indotti a visitare il fiore con svariate strategie di richiamo, con o senza ricompensa; AC (anemocoria): Semi dispersi dalle correnti aeree, sia perché incospicui, sia perché presentano peli, setole, pappi ecc.

Indici di Ellenberg

Salinità: 0

L: 8; T: 7; C: 5; U: 3; R: 9; N: 2;

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