Bellis perennis L.
(a cura di Giuseppe Laino)
Etimologia: sull’origine dell’epiteto conferito al genere i pareri sono assai discordi. Alcuni lo fanno derivare da Bellidi, le figlie crudeli del re Danao; altri dalla parola bellum = “guerra”, perché sembra che l’essenza delle piante fosse usata efficacemente per curare le ferite; altri ancora, i più, dal latino bellus = “gentile, grazioso, amabile, elegante…” [Plinio, Cicerone et al.] (con allusione alla graziosità della pianticella). L’epiteto specifico è aggettivo latino perennis = “che dura tutto l’anno, perenne, perpetuo, duraturo” (con allusione al ciclo vitale o al lungo periodo di fioritura della pianta).
Sinonimi: Aster bellis E. H. L. Krause in Sturm, Bellis alpina Hegetschw. & Heer, Bellis hortensis Mill., Bellis hybrida Ten., Bellis integrifolia DC. in Lam., nom. illeg. hom., non Michx., Bellis perennis L. forma discoidea D.C. McClint., Bellis perennis L. var. meridionalis Favrat ex Gremli, Erigeron perennis (L.) Sessé & Moc.
Nomi volgari: Margheritina, Pratolina comune, Primavera (italiano). Liguria: Belligiurni (Chiavari); Bigen (Deiva); Margaitina, Puette margaitine, Viduela (Genova); Margherita de villa (Morego in Val Polcevera); Masciui (Chiavari); Pissacan (Sarzana); Poette (Pontedecimo); Sciuri de crava (San Remo); Sciù dei morti (Camporosso); Cortesia sarveiga (Montalto). Piemonte: Margaritin, Margaritin gentil. Lombardia: Margaritina; Bellino di prato (Valtellina); Penser (Brescia). Veneto: Margaritelo (Parenzo); Pensiereti, Zopète (Treviso); Pensieri (Belluno). Emilia-Romagna: Margarita; Fior brusa j'oecc, Margariden, Margarten (Romagna); Galinella, Malgaretta, Margaretta, Margariteina (Reggio); Margaritein, Prim fior (Parma). Toscana: Bellide, Bellide de'prati, Fior di prato, Fior di primavera, Fior gentile, Margherita, Margheritina, Primo fiore, Pratolina, Primavera; Margarita (Lunigiana). Abruzzi: Pipilille, Pupelille; Margaritina, Primu fiore (L’Aquila); Calecaticcia (Crecchio)). Campania: Campomillo servaggio, Roseji, Scoccia-pignate, Scoppa-pignate (Napoli). Sicilia: Primu sciuri; Munachieddu (Modica). Sardegna: Margarita; Sisia (Baiotano); Sizziedda (Cagliari):
Forma biologica e di crescita: emicriptofita rizomatosa.
Tipo corologico: Europa, Caucaso.
Fenologia: fiore: II-XI, frutto: ???
Limiti altitudinali: dal piano a 1800 m di altitudine.
Abbondanza relativa e distribuzione geografica in Italia: nel nostro Paese è comunissima in tutto il territorio continentale e nelle isole.
Habitus: erbacea perenne, con un corto rizoma da cui si dipartono numerose radichette sottili; alta 5-20 cm, è dotata di fusti scapiformi semplici, pubescenti, quasi completamente privi di foglie.
Foglie: le foglie, lunghe 3-4 cm, tutte inserite sul rizoma a formare una rosetta, sono obovate a forma di spatola, cioè con la massima larghezza verso l’apice e non al centro, come nelle foglie normali; l’apice è arrotondato, la base è cuneata e si restringe gradatamente nel picciolo che è alato e normalmente colorato in rosso; il margine è variamente inciso, intero o irregolarmente crenato in alto; nella pagina superiore sono visibili tre nervature talvolta ridotte a una; le foglie sono abbondantemente tomentose da giovani e diventano più o meno glabre da adulte.
Fiore: i fiori, sono riuniti in capolini largi 1,5-3 cm, portati singolarmente da peduncoli lunghi 10-20 cm; il capolino è racchiuso da una serie di brattee verdi di forma lineare con l’apice ottuso e pubescenti. I fiori periferici sono ligulati con una ligula bianca e rossastra nella parte esterna, quelli interni sono semplici, tubulosi, con corolla a cinque lobi, gialli.
Frutto: piccolo achenio, di forma ovale, convesso lateralmente e con estremità appiattite, sprovvisto di pappo, lungo circa1 mm; la sua superficie è pubescente.
Polline: granuli pollinici monadi, di piccole dimensioni (10-25 mµ), sferoidali, con perimetro equatoriale circolare; tricolporati; esina: echinata-perforata, eutectata. L’impollinazione è entomofila (i capolini si aprono la mattina presto e si chiudono la sera e anche nei giorni nuvolosi, quando gli insetti impollinatori sono meno attivi).
Numero cromosomico: 2n = 18.
Sottospecie e/o varietà: Bellis perennis L. varietà hybrida, a fusti più o meno sviluppati, diffusa nel Bresciano, nella Val d’Ossola e in diversi altri luoghi della Penisola, a Lipari e in Sardegna. In coltivazione Bellis perennis L. cv. flore pleno. Nomi comuni: Pratolina doppia (italiano). Veneto: Sapete, Suppette. Friuli: Pensir, Pinsir Toscana: Girasole bianco, Girasole rosso, Margheritina a cannelli, Margheritina della duchessa, Margheritina doppia. Sono molte e se ne continuano a creare, con fiori che generalmente arrivano a un diametro di 5 cm. Ne esistono di rosse, rosa, bianche, maculate; alcune sono semidoppie, altre ancora interamente doppie. Ne esiste una varietà (nome comune francese Mère de famille, Mère Cigogne; inglese Hen-and-Chickens Daisy) che porta capolini bianchi o rosa pallido, molto grandi; attorno o sopra di essi si sviluppano in cerchio numerosi capolini più piccoli che, aprendosi, prolungano la fioritura e creano un effetto curioso (da qui il nome inglese che significa chioccia con i pulcini). Le forme più curiose si moltiplicano di norma per divisione perché è quasi impossibile ottenerne i semi e molte sono sterili (come per esempio le varietà “Brillant”, a fiori doppi, rossi, e “China Pink”, a fiori rosa, o le derivate dalla “Frühlingsfreude”). Infine una forma delicatissima è la “Coerulea”, a fiori violetti, da collezionista, più per la serra fredda che per il giardino. I giardinieri distinguono le varietà, secondo la forma del fiore, in Ligulosae o Monstruosae (in cui i fioretti sono tutti o quasi tutti trasformati in ligule), Tubulosae o Fistulosae (in cui si sviluppano soprattutto i fioretti del disco). Del primo gruppo fanno parte anche le “Super Enorme” e le “Chevreuse”; del secondo le “Pomponnette”.
Habitat ed ecologia: prati, luoghi incolti, aree antropizzate..
Syntaxon (syntaxa) di riferimento: Molinio-Arrhenatheretea
Life-strategy (sensu Grime & Co.): Ruderali (R) + Stress tolleranti (S) + Competitive (C). È pianta che resiste allo scalpiccìo e sopporta senza danno temperature molto rigide, in condizioni di aria secca, anche di -15 °C.
IUCN: N.A.
Farmacopea: la Margheritina contiene una sostanza amara, una saponina, tracce di olio etereo. E’ una delle specie bechiche delle antiche farmacopee, che viene effettivamente impiegata per uso interno, in infuso dei fiori, contro le pleuriti ed in genere contro le malattie della gola e dei bronchi, nonché per clistere e per irrigazione, in decotto, contro le forme intestinali infiammatorie e le emorragie uterine. E’ lecito accogliere con qualche riserva queste indicazioni; ad ogni modo la medicina empirica considera come molto efficace, per uso esterno, la medicazione, mediante cataplasmi di foglie bollite di Margheritina, delle contusioni ecchimotiche, delle distorsioni, delle piaghe torpide, dei foruncoli, flemmoni ecc.
Un tè di Margheritina, bevuto tre volte al giorno e lontano dai pasti, è un ottimo ricostituente per i bambini magri. La medicina omeopatica usa una tintura, estratta dalla pianta fiorita, per la sua azione tonica sui vasi sanguigni.
Usi: in cucina possono essere utilizzate le foglie raccolte prima della fioritura, in insalata o per le zuppe, i capolini possono essere preparati sott’aceto.
Curiosità: i prati rasati sono l’habitat ideale per questa specie, che si diffonde rapidamente sino a formare nuvole di capolini. L’erborista inglese del secolo XVII Nicholas Culpeper riteneva che il motivo per cui la natura aveva fatto la Margheritina stava tutto nella sua utilità: «Bollita nel latte di asina è molto efficace nell’opporsi alla tisi dei polmoni».
Letteratura: «Now Nature hangs her mantle green / On every blooming tree / And spreads her sheets o’daisies white / Out o’er the grassy lea» (Ora la Natura appende il suo mantello verde a ogni albero in fiore e apre il suo lenzuolo di margherite bianche sull’erboso prato): questo è l’incipit del Lamento di Maria, regina di Scozia, all’approssimarsi della primavera di Robert Burns, che al “modest crimson-tipped flow’r” (modesto fiore tinto di cremisi) ha dedicato anche un’intera lirica.
Secondo alcuni testi il primo a menzionare la Margheritina fu Plinio il Vecchio, con questa bella definizione: «Bellis in pratis nascitur, flore albo, aliquatenus rubente».
Numerosi scrittori, poi, hanno apprezzato e lodato l’umile Margheritina. Il poeta inglese Chaucer amava dire che la margherita era il suo fiore prediletto e ogni mattina, a maggio, si alzava di buonora per ammirare questa pianta che riusciva ad “addolcire ogni dispiacere”.
Il poeta Shelley, invece, paragonava le Margheritine a stelle trattenute in terra: «stelle perlacee della terra, costellazioni fiorite che mai tramontano».
La Margheritina è stata da cantata Giovanni Pascoli, in Nuovi poemetti, con la poesia «Bellis perennis»:
Sinonimi: Aster bellis E. H. L. Krause in Sturm, Bellis alpina Hegetschw. & Heer, Bellis hortensis Mill., Bellis hybrida Ten., Bellis integrifolia DC. in Lam., nom. illeg. hom., non Michx., Bellis perennis L. forma discoidea D.C. McClint., Bellis perennis L. var. meridionalis Favrat ex Gremli, Erigeron perennis (L.) Sessé & Moc.
Nomi volgari: Margheritina, Pratolina comune, Primavera (italiano). Liguria: Belligiurni (Chiavari); Bigen (Deiva); Margaitina, Puette margaitine, Viduela (Genova); Margherita de villa (Morego in Val Polcevera); Masciui (Chiavari); Pissacan (Sarzana); Poette (Pontedecimo); Sciuri de crava (San Remo); Sciù dei morti (Camporosso); Cortesia sarveiga (Montalto). Piemonte: Margaritin, Margaritin gentil. Lombardia: Margaritina; Bellino di prato (Valtellina); Penser (Brescia). Veneto: Margaritelo (Parenzo); Pensiereti, Zopète (Treviso); Pensieri (Belluno). Emilia-Romagna: Margarita; Fior brusa j'oecc, Margariden, Margarten (Romagna); Galinella, Malgaretta, Margaretta, Margariteina (Reggio); Margaritein, Prim fior (Parma). Toscana: Bellide, Bellide de'prati, Fior di prato, Fior di primavera, Fior gentile, Margherita, Margheritina, Primo fiore, Pratolina, Primavera; Margarita (Lunigiana). Abruzzi: Pipilille, Pupelille; Margaritina, Primu fiore (L’Aquila); Calecaticcia (Crecchio)). Campania: Campomillo servaggio, Roseji, Scoccia-pignate, Scoppa-pignate (Napoli). Sicilia: Primu sciuri; Munachieddu (Modica). Sardegna: Margarita; Sisia (Baiotano); Sizziedda (Cagliari):
Forma biologica e di crescita: emicriptofita rizomatosa.
Tipo corologico: Europa, Caucaso.
Fenologia: fiore: II-XI, frutto: ???
Limiti altitudinali: dal piano a 1800 m di altitudine.
Abbondanza relativa e distribuzione geografica in Italia: nel nostro Paese è comunissima in tutto il territorio continentale e nelle isole.
Habitus: erbacea perenne, con un corto rizoma da cui si dipartono numerose radichette sottili; alta 5-20 cm, è dotata di fusti scapiformi semplici, pubescenti, quasi completamente privi di foglie.
Foglie: le foglie, lunghe 3-4 cm, tutte inserite sul rizoma a formare una rosetta, sono obovate a forma di spatola, cioè con la massima larghezza verso l’apice e non al centro, come nelle foglie normali; l’apice è arrotondato, la base è cuneata e si restringe gradatamente nel picciolo che è alato e normalmente colorato in rosso; il margine è variamente inciso, intero o irregolarmente crenato in alto; nella pagina superiore sono visibili tre nervature talvolta ridotte a una; le foglie sono abbondantemente tomentose da giovani e diventano più o meno glabre da adulte.
Fiore: i fiori, sono riuniti in capolini largi 1,5-3 cm, portati singolarmente da peduncoli lunghi 10-20 cm; il capolino è racchiuso da una serie di brattee verdi di forma lineare con l’apice ottuso e pubescenti. I fiori periferici sono ligulati con una ligula bianca e rossastra nella parte esterna, quelli interni sono semplici, tubulosi, con corolla a cinque lobi, gialli.
Frutto: piccolo achenio, di forma ovale, convesso lateralmente e con estremità appiattite, sprovvisto di pappo, lungo circa1 mm; la sua superficie è pubescente.
Polline: granuli pollinici monadi, di piccole dimensioni (10-25 mµ), sferoidali, con perimetro equatoriale circolare; tricolporati; esina: echinata-perforata, eutectata. L’impollinazione è entomofila (i capolini si aprono la mattina presto e si chiudono la sera e anche nei giorni nuvolosi, quando gli insetti impollinatori sono meno attivi).
Numero cromosomico: 2n = 18.
Sottospecie e/o varietà: Bellis perennis L. varietà hybrida, a fusti più o meno sviluppati, diffusa nel Bresciano, nella Val d’Ossola e in diversi altri luoghi della Penisola, a Lipari e in Sardegna. In coltivazione Bellis perennis L. cv. flore pleno. Nomi comuni: Pratolina doppia (italiano). Veneto: Sapete, Suppette. Friuli: Pensir, Pinsir Toscana: Girasole bianco, Girasole rosso, Margheritina a cannelli, Margheritina della duchessa, Margheritina doppia. Sono molte e se ne continuano a creare, con fiori che generalmente arrivano a un diametro di 5 cm. Ne esistono di rosse, rosa, bianche, maculate; alcune sono semidoppie, altre ancora interamente doppie. Ne esiste una varietà (nome comune francese Mère de famille, Mère Cigogne; inglese Hen-and-Chickens Daisy) che porta capolini bianchi o rosa pallido, molto grandi; attorno o sopra di essi si sviluppano in cerchio numerosi capolini più piccoli che, aprendosi, prolungano la fioritura e creano un effetto curioso (da qui il nome inglese che significa chioccia con i pulcini). Le forme più curiose si moltiplicano di norma per divisione perché è quasi impossibile ottenerne i semi e molte sono sterili (come per esempio le varietà “Brillant”, a fiori doppi, rossi, e “China Pink”, a fiori rosa, o le derivate dalla “Frühlingsfreude”). Infine una forma delicatissima è la “Coerulea”, a fiori violetti, da collezionista, più per la serra fredda che per il giardino. I giardinieri distinguono le varietà, secondo la forma del fiore, in Ligulosae o Monstruosae (in cui i fioretti sono tutti o quasi tutti trasformati in ligule), Tubulosae o Fistulosae (in cui si sviluppano soprattutto i fioretti del disco). Del primo gruppo fanno parte anche le “Super Enorme” e le “Chevreuse”; del secondo le “Pomponnette”.
Habitat ed ecologia: prati, luoghi incolti, aree antropizzate..
Syntaxon (syntaxa) di riferimento: Molinio-Arrhenatheretea
Life-strategy (sensu Grime & Co.): Ruderali (R) + Stress tolleranti (S) + Competitive (C). È pianta che resiste allo scalpiccìo e sopporta senza danno temperature molto rigide, in condizioni di aria secca, anche di -15 °C.
IUCN: N.A.
Farmacopea: la Margheritina contiene una sostanza amara, una saponina, tracce di olio etereo. E’ una delle specie bechiche delle antiche farmacopee, che viene effettivamente impiegata per uso interno, in infuso dei fiori, contro le pleuriti ed in genere contro le malattie della gola e dei bronchi, nonché per clistere e per irrigazione, in decotto, contro le forme intestinali infiammatorie e le emorragie uterine. E’ lecito accogliere con qualche riserva queste indicazioni; ad ogni modo la medicina empirica considera come molto efficace, per uso esterno, la medicazione, mediante cataplasmi di foglie bollite di Margheritina, delle contusioni ecchimotiche, delle distorsioni, delle piaghe torpide, dei foruncoli, flemmoni ecc.
Un tè di Margheritina, bevuto tre volte al giorno e lontano dai pasti, è un ottimo ricostituente per i bambini magri. La medicina omeopatica usa una tintura, estratta dalla pianta fiorita, per la sua azione tonica sui vasi sanguigni.
Usi: in cucina possono essere utilizzate le foglie raccolte prima della fioritura, in insalata o per le zuppe, i capolini possono essere preparati sott’aceto.
Curiosità: i prati rasati sono l’habitat ideale per questa specie, che si diffonde rapidamente sino a formare nuvole di capolini. L’erborista inglese del secolo XVII Nicholas Culpeper riteneva che il motivo per cui la natura aveva fatto la Margheritina stava tutto nella sua utilità: «Bollita nel latte di asina è molto efficace nell’opporsi alla tisi dei polmoni».
Letteratura: «Now Nature hangs her mantle green / On every blooming tree / And spreads her sheets o’daisies white / Out o’er the grassy lea» (Ora la Natura appende il suo mantello verde a ogni albero in fiore e apre il suo lenzuolo di margherite bianche sull’erboso prato): questo è l’incipit del Lamento di Maria, regina di Scozia, all’approssimarsi della primavera di Robert Burns, che al “modest crimson-tipped flow’r” (modesto fiore tinto di cremisi) ha dedicato anche un’intera lirica.
Secondo alcuni testi il primo a menzionare la Margheritina fu Plinio il Vecchio, con questa bella definizione: «Bellis in pratis nascitur, flore albo, aliquatenus rubente».
Numerosi scrittori, poi, hanno apprezzato e lodato l’umile Margheritina. Il poeta inglese Chaucer amava dire che la margherita era il suo fiore prediletto e ogni mattina, a maggio, si alzava di buonora per ammirare questa pianta che riusciva ad “addolcire ogni dispiacere”.
Il poeta Shelley, invece, paragonava le Margheritine a stelle trattenute in terra: «stelle perlacee della terra, costellazioni fiorite che mai tramontano».
La Margheritina è stata da cantata Giovanni Pascoli, in Nuovi poemetti, con la poesia «Bellis perennis»:
Chi vede mai le pratelline in boccia?
Ed un bel dì le pratelline in fiore
empiono il prato e stellano la roccia.
Chi ti sapeva, o bianco fior d’amore
chiuso nel cuore? E tutta, all’improvviso,
la nera terra ecco mutò colore. […]
O mezzo aperta come chi non osa,
o pratellina pallida e confusa,
che sei dovunque l’occhio mio si posa,
e chini il capo, all’occhio altrui non usa;
bianca, ma i lievi sommoli, di rosa,
tanto più rosa quanto più sei chiusa:
ti chiudi a sera, chi sa mai per cosa,
sei chiusa all’alba, ed il perché sai tu;
o primo amore, o giovinetta sposa,
o prima e sola cara gioventù!
È il verno, e tutti i fiori arse la brina
nei prati e tutte strinò l’erbe il gelo:
Ed un bel dì le pratelline in fiore
empiono il prato e stellano la roccia.
Chi ti sapeva, o bianco fior d’amore
chiuso nel cuore? E tutta, all’improvviso,
la nera terra ecco mutò colore. […]
O mezzo aperta come chi non osa,
o pratellina pallida e confusa,
che sei dovunque l’occhio mio si posa,
e chini il capo, all’occhio altrui non usa;
bianca, ma i lievi sommoli, di rosa,
tanto più rosa quanto più sei chiusa:
ti chiudi a sera, chi sa mai per cosa,
sei chiusa all’alba, ed il perché sai tu;
o primo amore, o giovinetta sposa,
o prima e sola cara gioventù!
È il verno, e tutti i fiori arse la brina
nei prati e tutte strinò l’erbe il gelo:
ma te vedo fiorir, primaverina.
Usanze, credenze e simbologia: fin dal Medioevo alla Margheritina sono state attribuite facoltà profetiche in amore, tanto che è diventata un’usanza comune sfogliarla associando a petali alterni valenza di amore corrisposto e non, recitando ad ogni petalo staccato: “M’ama, non m’ama”, come se si interrogasse la Margheritina in merito alla sorte di un amore, incerto e romantico. All’amore era dedicata anche un’altra usanza medievale, oggi scomparsa: le dame riconoscevano in pubblico di essere amate quando concedevano al loro cavaliere il privilegio di ornare lo scudo con due margherite.
La Margheritina annuncia e simboleggia la primavera. Dato che fiorisce all’inizio della primavera, che nel calendario di molte città dell’Antico Regime segnava il rinnovamento dell’anno, molti pittori, dal Botticelli al Ghirlandaio a Gentile da Fabriano, la facevano figurare nei dipinti e negli affreschi che ricordavano la nascita del Cristo e l’adorazione dei Magi, dove alludeva alla “primavera” della Redenzione.
Nel linguaggio dei fiori evoca Candore, Innocenza, Grazia, Bontà, ma dice anche. “Prendo tempo. Ci penserò”.
La Margheritina annuncia e simboleggia la primavera. Dato che fiorisce all’inizio della primavera, che nel calendario di molte città dell’Antico Regime segnava il rinnovamento dell’anno, molti pittori, dal Botticelli al Ghirlandaio a Gentile da Fabriano, la facevano figurare nei dipinti e negli affreschi che ricordavano la nascita del Cristo e l’adorazione dei Magi, dove alludeva alla “primavera” della Redenzione.
Nel linguaggio dei fiori evoca Candore, Innocenza, Grazia, Bontà, ma dice anche. “Prendo tempo. Ci penserò”.
I bambini di ogni generazione sono cresciuti cogliendo Margheritine per le proprie mamme e giocando con i fiori a formare mazzettini e ghirlande. Proprio per la semplicità del gesto con il quale i bambini sono soliti donare alla propria mamma mazzolini di questo fiore, la Margheritina è riconosciuta come l'emblema della Purezza e del Candore.
Bibliografia:
BONI U., PATRI G., Scoprire, riconoscere, usare le erbe, Edizione Mondolibri SpA, Milano, 2000.
CATTABIANI A., Florario (Miti, leggende e simboli di fiori e piante), Oscar Saggi Mondadori, I edizione, 1998.
DELLA BEFFA M.T., Fiori di campo (Conoscere, riconoscere e osservare tutte le specie di fiori selvatici più noti), Istituto Geografico De Agostini SpA, Novara, 1999.
FERRARI C., Guida pratica ai fiori spontanei in Italia, Edizione italiana, VI ristampa febbraio 2001, Camuzzi Editoriale SpA Milano, licenziataria di The Reader’s Digest Association, Inc.
HALBRITTER H., Bellis perennis. In: BUCHNER R. & WEBER M. (2000 onwards). PalDat - a palynological database: Descriptions, illustrations, identification, and information retrieval.
LAUBER K., WAGNER G., Flora Helvetica (Flore illustrée de Suisse), 2ème édition, Editions Paul Haupt, 2001.
NEGR G.I, Nuovo erbario figurato (Descrizione e proprietà delle piante medicinali e velenose della flora italiana), V edizione, Ulrico Hoepli, Milano1991.
PIZZETTI I., Enciclopedia dei Fiori e del Giardino, Garzanti Editore, I edizione, 1998.
www.dryades.eu
www.paldat.org
Bibliografia:
BONI U., PATRI G., Scoprire, riconoscere, usare le erbe, Edizione Mondolibri SpA, Milano, 2000.
CATTABIANI A., Florario (Miti, leggende e simboli di fiori e piante), Oscar Saggi Mondadori, I edizione, 1998.
DELLA BEFFA M.T., Fiori di campo (Conoscere, riconoscere e osservare tutte le specie di fiori selvatici più noti), Istituto Geografico De Agostini SpA, Novara, 1999.
FERRARI C., Guida pratica ai fiori spontanei in Italia, Edizione italiana, VI ristampa febbraio 2001, Camuzzi Editoriale SpA Milano, licenziataria di The Reader’s Digest Association, Inc.
HALBRITTER H., Bellis perennis. In: BUCHNER R. & WEBER M. (2000 onwards). PalDat - a palynological database: Descriptions, illustrations, identification, and information retrieval.
LAUBER K., WAGNER G., Flora Helvetica (Flore illustrée de Suisse), 2ème édition, Editions Paul Haupt, 2001.
NEGR G.I, Nuovo erbario figurato (Descrizione e proprietà delle piante medicinali e velenose della flora italiana), V edizione, Ulrico Hoepli, Milano1991.
PIZZETTI I., Enciclopedia dei Fiori e del Giardino, Garzanti Editore, I edizione, 1998.
www.dryades.eu
www.paldat.org